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Anno edizione: 2021
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Un viaggio alla ricerca delle radici linguistiche europee, tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna. Dal Mediterraneo all'Inghilterra, dalla penisola iberica al Mar Egeo, o lungo la porosa frontiera che corre a ovest e a sud del mondo germanico, questo libro propone sette storie di donne e di uomini, di ebrei e di cristiani, di mercanti viaggiatori e di persone stanziali che vivono a contatto di piú lingue, dentro o sui confini della Romània.
Nei documenti che li riguardano, di solito dedicati a vicende private e in genere liberi da qualsiasi preoccupazione letteraria, i volgari italiani, il francese, lo spagnolo, il catalano, il provenzale si mescolano tra loro, oppure incontrano il greco, l'arabo, l'ebraico, l'inglese o il tedesco. Manoscritti conservati in archivio, in molti casi dimenticati per secoli, aprono cosí una via d'accesso insolita alla filologia romanza, cioè alla storia dei testi e delle lingue discese dal latino che uniscono l'Europa: una storia che spesso si indaga quasi solo attraverso le testimonianze della letteratura, e che pure i documenti della vita quotidiana o del commercio illustrano nel modo piú vivido. Le pagine di questo libro propongono cosí di spostarsi nel tempo e nello spazio, raggiungendo luoghi ed epoche in cui la plurarlità usuale delle lingue e il contatto quotidiano fra culture diverse hanno posto le basi per nuovi scambi, nuovi incontri, nuove destinazioni.
«Questa carta è come mia madre ricevette l'affitto di Padova dopo che mio padre morí.» Non sappiamo esattamente quando e dove Guglielma de Niola, vedova di Stefano Venier, scrisse queste parole – e molti altri simili appunti – sulle pergamene, all'epoca ancora arrotolate e forse strette da nastri, che costituivano il suo cospicuo archivio familiare. Il contesto che possiamo immaginare è quello del laborioso riordino a cui la donna si dedicò a Venezia tra gli ultimi anni del Duecento e i primi del Trecento... In veneziano si svolsero certamente le conversazioni di Guglielma con il suo consulente (frate, notaio, o mercante che fosse): ma ancora in quegli scambi, l'anziana vedova Venier doveva forse tradire, nel modo di parlare e nell'accento, una debole traccia della lingua della sua infanzia, cioè il provenzale.
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Saggio interessante sulla diffusione e la mescolanza delle lingue nel medioevo e primo rinascimento, dovute soprattutto alle lettere di commercio, ai documenti ufficiali come testamenti o atti giudiziari e all'opera dei copisti. Il testo tuttavia non è proprio divulgativo, le spiegazioni e le ricostruzioni storiche - anche se utili - talvolta appesantiscono la lettura, almeno per chi come me non è appassionato di filologia romanza... Voto 3,5 arrotondato per difetto.
Il volume esplora l’incontro, le interferenze e la contaminazione fra le lingue romanze (e le varianti regionali) che in una certa stagione affiancano il latino da cui sono germinate e vi si sovrappongono, infiltrandosi anche in aree nelle quali sono radicate lingue di ceppo germanico e dando luogo a fenomeni di mistilinguismo. Lo studio è condotto attraverso alcuni scritti in volgare del Basso Medioevo (con una incursione nei primi decenni dell’Età Moderna) che presentano idiomi ibridi ma funzionali alla comunicazione volta a esigenze pratiche riguardanti in larga misura traffici commerciali perlopiù via mare: contratti di noleggio e di affitto, accordi su acquisti e vendite, rendiconti e inventari di merci, intese su transazioni finanziarie. Per la loro natura, tali documenti costituiscono crocevia linguistici che risentono anche di influenze dalle lingue strutturate del Bacino del Mediterraneo, con l’assunzione di calchi sulla lingua ebraica e soprattutto su quella araba; l’analisi linguistica di questi atti è perciò svolta con l’ottica della filologia mercantile anziché la tradizionale ricerca filologica su testi colti. Certo non è un libro da leggere sotto l’ombrellone; tuttavia, quantunque l’argomento sia di un certo impegno, non si tratta solo di un saggio rivolto a studiosi; gli eventi – ricostruiti con rigore storico – che vedono la genesi e la progressiva interazione di queste lingue sono resi in diversi passaggi in forma romanzata e dunque di piacevole lettura, ancor più godibile se si possiede qualche nozione di filologia.
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