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Dettagli

2020
3 dicembre 2020
377 p., ill. , Brossura
9788845935138

Descrizione

La tormentata, esplosiva Europa del 1933 raccontata (e fotografata) da Simenon.

È un'Europa che sonnecchia sotto la neve, ma «scossa da bruschi e terrificanti sussulti», quella dei primi mesi del 1933. Un'Europa malata, tanto che il medico, mentre la ausculta e le fa dire «33», ha un'aria preoccupata. Non è un medico, Simenon, non ha rimedi da prescrivere, ma ha il fiuto, la curiosità e la cocciutaggine del reporter di razza. E non esita ad attraversarla, questa Europa, dal Belgio a Istanbul, spingendosi fino a Batum e concentrando la sua attenzione soprattutto sui «popoli che hanno fame»: quelli dell'ex impero zarista. Risoluto a ignorare le «cartoline illustrate», Simenon ci offre, sul continente negli anni tra le due guerre, una testimonianza preziosa, fatta di immagini, episodi, annotazioni, dialoghi, scenari (alcuni dei quali torneranno, trasfigurati, nella sua narrativa). E non meno preziose sono le fotografie che scatta in viaggio, e che accompagnano il volume: perché ancora una volta, nelle stradine ghiacciate di Vilnius come nelle desolate campagne della Polonia, nella Berlino che assiste all'incendio del Reichstag come nel sordido dormitorio dei poveri di Varsavia, nello studio di Trockij sull'isola di Prinkipo come nel miserabile mercato di Odessa (e perfino negli alberghi di lusso delle grandi capitali europee, popolati di sagaci portieri, stravaganti banchieri, ricche dame annoiate e nevrasteniche, truffatori e avventuriere di alto bordo), quello che interessa a Simenon è stanare l'«uomo nudo», e mostrarcelo, come farà poi nei suoi romanzi, con compassione infinita e senza mai emettere giudizi. Con una Nota di Matteo Codignola.

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
(4)

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Recensioni: 5/5

Insaziabile e rigoroso segugio della natura umana, Simenon gira il mondo per annusare l'uomo a tutte le latitudini europee. Tanto tenace quanto indulgente nel maneggiarne le sofferenze, i sogni, le bugie e le ideologie. Dal natio Belgio alla Lituania, fino alla Turchia ed alla Russia Simenon rintraccia nel martoriato corpo europeo, già nel 1933, i sintomi inequivocabili del nazionalismo scellerato e le scorie di rivalsa che porteranno alla guerra . Un reportage crudo, bellissimo, interamente incentrato sulla petite gens che tanto lo incuriosiva, corredato da immagini splendide nella loro unicità.

Recensioni: 5/5

Libro molto molto interessante. Penso sia una delle pochissime opere in cui viene descritta la situazione europea prima della seconda guerra mondiale in modo assolutamente genuino ed autentico. Infatti, tali testi sono stati tutti pubblicati prima del fatidico 1939, quindi nella loro elaborazione non hanno subito scontati rifacimenti "ex post". Interessante sia in un ottica storica quanto letteraria. Edizione stupenda, davvero. Sia per la qualità delle pagine, sia per l'apparato fotografico, sia per l'impaginazione in senso estetico.

Recensioni: 5/5

Il Simenon che non t' aspetti, o meglio, che non conoscevi : il Simenon reporter. Un viaggio nell'Europa del 1933 in pieno primo dopoguerra, subito dopo l' ascesa al potere di Hitler in Germania, con Mussolini saldamente al potere in Italia, con l' Unione Sovietica impenetrabile tra grandi aspettative e false certezze, con l'assurdità del filo spinato tra la spiaggia degli uomini e quella riservata alle donne. " Ma mangiano ?" si chiede il buon Georges dei russi quando, girovagando per Odessa, assiste a scene di ristrettezze e scruta volti scavati e vestiario approssimativo che mal si conciliano con le affermazioni grandiose delle sue "guide" femminili sulla vita e sulla produttività dei russi. Niente "grandeur" tra le righe, ma Simenon, pacatamente stupito, rafforza la consapevolezza di una superiorità tangibile della Francia quando, uscendo dai grandi alberghi delle capitali dell'est Europa (Vilnius, Varsavia, Bucarest) e mettendo il naso nelle desolate periferie dalle abitazioni diroccate, tocca con mano il disagio di quei popoli. Quotidianamente alle prese con la fame e con gli sforzi della ricostruzione, il popolino fa da contraltare alla bella vita nei locali notturni degli sparuti, ricchi uomini d'affari di quei luoghi. Un universo così lontano dalla Francia, dove, nonostante le stesse difficoltà, la condizione della gente è sicuramente migliore. Una lettura intrigante, ma non eccessivamente avvincente: un reportage misurato che comunque mette in evidenza tutta la curiosità e la professionalità del Simenon giornalista nei confronti di un mondo a lui sconosciuto.

Recensioni: 5/5

Un reportage di viaggio nei paesi più poveri dell'Europa del 1933 e un avvertimento ai tempi che sarebbe arrivati a causa dei nazionalismi e della crisi economica.