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L' Euridice e la favola d'Orfeo. L'utopia nel melodramma - Ottavio Rinuccini,Alessandro Striggio - copertina
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L' Euridice e la favola d'Orfeo. L'utopia nel melodramma - Ottavio Rinuccini,Alessandro Striggio - copertina
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Descrizione


Quanta utopia si cela nella storia della musica? Difficile rispondere in termini soddisfacenti a un simile quesito: cercare tracce d'utopia nel fugace mondo delle armonie è come scavare le sabbie mobili per trovare l'oro. Ma una collana come questa non poteva ignorare la musica. A farci scoprire tracce d'utopia nel melodramma è Gaspare De Caro che, sulla scorta di un ampio saggio introduttivo, ci fa apprezzare modi e nodi del perseguimento dell'utopistico binomio arte-politica nella corte medicea, nonché il suo successivo affossamento nella corte gonzaghesca. Se l'Euridice di Rinuccini mira a dare nuova espressione al mito umanistico della poesia redentrice, evocando la resurrezione civile di Firenze nel ritorno di Euridice alla vita, da Mantova l'Orfeo di Striggio contesta gli allori fiorentini del melodramma ed esonera la poesia da ogni utopia liberatoria, degradandola a un mero ruolo consolatorio, poiché «nulla quaggiù diletta e dura». Questo libro tenta dunque una strada che origina dagli inizi del melodramma, proprio nei giorni in cui le idee utopistiche correvano con la stessa velocità del denaro. Come il lettore vedrà, una rilettura dei libretti di Rinuccini e di Striggio fa nascere una nuova interpretazione di quel miracolo che i manuali di storia della musica chiamano il "recitar cantando", con il quale nasceva un nuovo genere.
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Dettagli

2009
10 novembre 2009
223 p., Brossura
9788804599272

Conosci l'autore

Ottavio Rinuccini

(Firenze 1564-1621) poeta italiano. Frequentatore della Camerata fiorentina, con i libretti della Dafne (musica di I. Peri e I. Caccini, 1594) e dell’Euridice (musica di I. Peri, 1600) fornì i primi modelli del melodramma; diede così un fondamentale contributo all’attuazione dei programmi della Camerata stessa, puntando sull’espressione vocale degli affetti e offrendo testi interamente «intonati», cioè non più basati (come nelle esperienze teatrali precedenti) sull’alternanza di musica e parlato: soluzione che realizzava la teoria melodrammatica del «recitar cantando». Il suo testo di maggiore autenticità poetica è l’Arianna (1607), musicata dal C. Monteverdi come il successivo Ballo delle ingrate (1608). Venne pubblicata postuma, nel 1622, una sua raccolta di Poesie, fra cui particolarmente...

Alessandro Striggio

1535, Mantova

Compositore e liutista. Al servizio di Cosimo de' Medici dal 1560, consigliere di Guglielmo ii Gonzaga, fu abile strumentista. Pubblicò 5 libri di madrigali a cinque voci e 2 di madrigali a sei voci, oltre a numerosi brani in antologie. Il suo nome è legato alla storia del madrigale dialogico, di cui fu uno degli iniziatori con Il cicalamento delle donne al bucato (1567), gustosa realizzazione musicale in chiave popolaresca a quattro-sette voci, con spunti onomatopeici derivati dalla chanson. Il figlio, anch'egli di nome alessandro (Mantova 1573 ca - Venezia 1630), fu suonatore di viola, cantore e poeta; scrisse per Monteverdi (col quale tenne un'importante corrispondenza) i testi per La favola d'Orfeo (1607), Tirsi e Clori (1615) e per il perduto Lamento d'Apollo.

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