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Anno edizione: 2018
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Edith Wharton (1862-1937), figlia della ricchissima borghesia newyorchese, ci ha fatto conoscere la situazione femminile nel mondo della "upper class" con i suoi due romanzi "L'età dell'innocenza" e "La casa della gioia", ambienti in cui non venivano invitati coloro che "mostrano emozioni". Lei stessa, seppur insoddisfatta di una certa superficialità, conobbe la passione non con suo marito (ricco banchiere), ma con un dandy inglese conosciuto a Parigi. rapporto che terminò proprio per la superficialità e incostanza dell'uomo. Conosciuto il fuoco della passione a quarantacinque anni, la Wharton scrive il romanzo breve "Ethan Frome" ambientato in un povero paese del New England, della fatica quotidiana per sfamarsi, ma illuminata da un sentimento coinvolgente, un amore travolgente, un triangolo di sofferenza e cupo. Il pathos fa da padrone in queste pagine, il dolore per un amore impossibile porta il lettore a divorare le pagine, sperando in un raggio di sole sulla situazione. Il destino gioca uno scherzo terribile agli innamorati, quasi una beffa e il finale pare assurdo e insostenibile. Bellissime descrizioni dei paesaggi, fantastiche le scene invernali così reali da sentire quasi i passi sulla neve ghiacciata, ma doloroso perché può far rivivere amori non vissuti, anche se non hanno avuto finali così assurdi, ma molto più banali. Ho apprezzato la scrittura di questa brava autrice, ma il romanzo mi ha rattristata non poco.
Edith Wharton con questo bellissimo romanzo ci trasporta nei villaggi di montagna del New England , lontano dalla società borghese. Io direi che uno dei protagonisti indiscussi di questo libro è il paessaggio , e dunque in questo caso la neve, il quale per certi versi rievoca quello di Wuthering heights di Emily Bronte. Guardò fuori i pendii illuminati dal bagliore , le tenebre bordate d’argento dei boschi , il viola spettrale delle colline che si stagliavano contro il cielo , e gli parve che tutta la bellezza della notte fosse stata messa in mostra per deridere le sue disgrazie… Il protagonista del romanzo è un povero, malato ed anziano contadino ,Ethan Frome, il quale vive in una fattoria con la moglie Zeena, una donna acida e ipocondriaca. Ethan , dato che non riesce a badare alla faccende domestiche e alla fattoria , in comune accordo con Zeena decide di assumere una cameriera;allorché giunge alla fattoria Mattie, cugina di lei, la quale , grazie alla sue attenzioni verso Ethan , si intrometterà tra i due coniugi… Della trama non voglio rivelarvi altro , perché è un romanzo estremamente breve . La Wharton , grazie ad una scrittura asciutta e semplice , ci immerge in un mondo in cui i personaggi sono schiavi di passioni e di bisogni che non possono essere soddisfatti, a causa dei pregiudizi , della crudeltà e della sopraffazione di una società che non contempla la presenza di persone deboli e infelici. Ethan , vittima del conformismo, è stato costretto a sposare Zeena , una donna che non lo ama , e che addirittura mostra più riguardi per un piatto di porcellana che per il marito. Il protagonista dunque vede nell’amore di Mattie una possibilità di riscatto sociale , un modo per riemergere da una ingrigita e opprimente quotidianità. Mattie riuscirà a salvare Ethan ? Come si concluderà questo triangolo amoroso ?
Racconto interessante soprattutto per il contesto che incide fortemente sulla psicologia dei personaggi. La storia d'amore è lo spunto per una riflessione sull'incapacità di un uomo di fare delle scelte decise, subendo (anziché vivendo) il proprio destino, fino al tragico finale. La Wharton non delude mai.
Recensioni
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