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E’ la prima volta che viene dedicato un intero volume allo studio del fenomeno dell’Eclettismo partendo da una singola regione. Il volume, curato da Fabio Mariano, esce tra il centocinquantesimo della nascita di Giuseppe Sacconi (1854) ed il Centenario della sua morte (1905), l’allora sconosciuto architetto di Montalto (AP), autore del Monumento a Vittorio Emanuele II a Roma: un vero simbolo in marmo del nostro Risorgimento, recentemente riaperto dal Presidente Ciampi.Il volume analizza ed illustra la produzione architettonica dell’Eclettismo attraverso l’opera di alcuni importanti architetti marchigiani che si distinsero tra '800 e '900 principalmente fuori dalle Marche, e che contribuirono significativamente al dibattito collettivo sulla creazione dello "Stile nazionale" della nuova Italia unitaria. Oltre a Sacconi sono ricordati architetti marchigiani dimenticati nonostante la loro importanza nella storia nazionale ed internazionale, come: il suo brillante allievo Guido Cirilli, anconetano, che ne continuò l’opera nei progetti da lui lasciati incompiuti alla sua morte (1905): la Tomba di Umberto I° al Pantheon, il Monumento Espiatorio per Umberto 1° a Monza, i restauri della Basilica di Loreto, e svariati progetti nelle Marche, in tutta Italia ed all’estero. Nicola Matas, anconetano, dimenticato vincitore ed autore del progetto di restauro stilistico di S. Croce e del progetto per la facciata del Duomo a Firenze. Il poco noto Francesco Tamburini, ascolano, che fu l’architetto principe del rinnovamento architettonico ed urbanistico ottocentesco dell’Argentina e della sua capitale Buenos Aires. L’osimano Costantino Costantini che impose nelle Marche il suo linguaggio della prefabbricazione in laterizio. Lo jesino Quadrio Pirani, uno dei primi benemeriti innovatori dell’edilizia sociale economica e popolare a Roma.Ernesto Verrucci-Bey, di Force, divenuto l’architetto principale di Re Fuad I° d’Egitto che gli commissionò tutti i suoi fantastici Palazzi Reali del Cairo e di Alessandria d’Egitto. Da leggere.
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