L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo breve ben scritto che narra una storia diversa dal solito. Belli i dialoghi e i momenti di introspezione della protagonista, ben bilanciati con le parti dedicate alle azioni e alle descrizioni dei luoghi. Riuscito e consigliato.
Si tratta sicuramente di un bellissimo libro: scorrevole nella scrittura, penetrante come argomento, con una "prosa poetica" che tocca l'anima e ti fa vedere e vivere ogni cosa man mano che si legge. ... Tuttavia: ma dove sono andati a finire i libri che ti fanno sognare, che ti permettono di fantasticare meravigliose avventure o amori indimenticabili? ... Ripeto, questo è sicuramente un bel libro, ma è peggio di un film drammatico!!! ... Io credo che i libri devono regalarci nuove storie che aprono la mente, ci permettono di volare con l'immigrazione e regalarci un sospiro di "positività" che spesso la realtà ci nasconde. Ma tutte queste caratteristiche, non appartengono affatto a questo libro.
Purtroppo il mio giudizio sarà spietato: trama artificiale e inverosimile, dialoghi non realistici, narrazione piatta, senza morale o clou, insomma senza né capo né coda
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Finalista Premio Tropea 2016.
Essere vivi davvero, è un’arte che s’impara col tempo.
Servono anni e distacchi, intuizioni e delusioni, per
capire che non si può creare senza distruggere, e che
la felicità senza il suo opposto è una bugia.
Un romanzo palpitante, dalla forza irresistibile.
Vivi! Vivi! Chi è mai stato vivo? Tu lo sai cosa vuol dire? Io no! Sopravvivere sì, ho anche messo al mondo una figlia per esserne sicuro… Ogni mattina mia madre fa esercizi zen per non pensare agli anni passati con lui e poi piange perché e morto… Vivi! Chi è vivo in questo locale, alzi il braccio!
Caterina è nata due volte. Nella sua prima vita, quella che ricorda come il fotogramma di un film in bianco e nero, c’è una casa bruciata, un melo, un cane, un recinto in cui veniva rinchiusa. Di questa prima vita Caterina ricorda gli odori – il grembiule della madre e lo sporco, l’urina che le si attaccavano addosso – e il mondo visto dal basso, quando strisciava insieme alle formiche sulla terra umida. Viene da una famiglia disgraziata questa prima Caterina, da dei genitori che la lasciano in casa da sola o nel recinto insieme al cane perché a lei, bambina handicappata, non è concesso di correre nei prati. Poi un incendio, in quella casa sbiadita, e le ceneri che la consegnano a una nuova vita, la seconda.
Caterina viene adottata. Non sa parlare, non sa camminare, non conosce il mondo dall’altezza degli uomini, deve ricominciare tutto da capo: nominare gli oggetti, subire operazioni per imparare a reggersi in piedi, acquisire la coscienza di non essere un cane. La sua nuova madre si chiama Graziella, è un donna prorompente, viva, sempre ottimista. Egocentrica nel suo modo di aiutare gli altri. Salva le vite delle persone, forse per salvare sé stessa.
Caterina cresce sana e intelligente, recuperando tutto il disagio dei primi anni di vita. Si laurea, rinasce, costruisce una famiglia, eppure continua a vivere spaccata a metà tra le sue due vite: i ricordi della casa bruciata la tormentano, sa che lì, nonostante la sofferenza, ha lasciato una bambina felice nell’innocenza di una serenità perfetta, quella di poter vivere di suoni e colori, senza conoscere lo scorrere del tempo. La vita di oggi la rende insofferente: ossessionata dalla figura di sua madre che non riesce ad amare in modo incondizionato, non ha pace in nessuno luogo e accanto a nessuno. Una morsa le stringe continuamente il cuore, una rabbia antica che la rende un’eremita nella sua stessa vita.
Poi accade una terribile tragedia: Graziella e il suo compagno vengono ritrovati morti in una camera d’albergo, in Grecia. Si pensa al suicidio.
Caterina parte, da sola, per recuperare la salma della madre, per capire cosa sia successo; in realtà questo suo viaggio si trasformerà in un pellegrinaggio a ritroso nella storia della sua vita, attraverso la sua anima ammaccata. Un viaggio terreno e ideale che condividerà insieme a Daniele, il figlio del compagno di Graziella, sbarcato in Grecia per la stessa disgrazia comune. I due non si conoscono; Caterina è schiva e scontrosa, il suo unico modo di approcciarsi alle persone è una capacità visionaria che la contraddistingue da sempre, facoltà di capire da che storia vengano le persone, al primo sguardo. Daniele è il suo opposto: iperattivo, passionale e disordinato, lascia scompiglio e disagio dove passa per la sua incapacità di filtrare i pensieri. Senza conoscersi, in una situazione estrema, queste due vite che ogni giorno arrancano verso un senso che possa assomigliare alla felicità, s’incontrano e si toccano e per la prima volta, insieme, riescono a riafferrare quel collante di sentimenti, quel valore mancante alle loro esistenze:
Tutto è iniziato in quella vacanza, quando io ho scelto di abitare il tuo mondo e tu di lasciarlo. Non importa se ci sono voluti anni, era già tutto lì. Avremmo dovuto buttare giù il muro che ci divideva solo apparentemente, come ora, in questa stanza, perché in realtà avevamo la stessa morte nel cuore.
E nella catastrofe che li ha colpiti, due solitudini si afferrano per mano nella lontana costa greca per riscoprire la forza nascosta dietro alla disperazione, per poi lasciarsi e fare ritorno ognuno nella propria vita. E ricominciare a essere vivi.
Una storia intensa, un percorso umano toccante che porta dentro di sé il peso di vite spezzate, di chi vive al di fuori dei legami, alla ricerca disperata di occhi che possano comprendere la medesima solitudine. Una trama ben costruita che si alterna in modo visionario tra le due vite di Caterina, intercalando quel mondo sbieco e sporco ai ricordi puliti e asettici della sua rinascita con Graziella. Una solitudine che non appartiene solo a Caterina ma che infetta molti personaggi di questo libro, legati insieme dal disperato richiamo di comprensione, dalla bellezza della tragedia.
Il romanzo di Cristina Comencini, costruito in una compiutezza quasi cinematografica, lascia che le scene si susseguano in un’attentissima pittura di luoghi e immagini, capaci di attaccarsi agli occhi, dove fanno fatica ad andarsene. Una storia graffiante raccontata nell’immediatezza di un linguaggio crudo che sfiora quegli antri nascosti dietro di noi… nella casa bruciata che conserviamo in fondo alla nostra memoria.
A cura di Wuz.it
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore