L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La Corte penale internazionale (CPI) ha emanato cinque mandati di arresto, per crimini contro l’umanità e crimini di guerra, contro leaders dei ribelli ugandesi. Un ulteriore mandato contro un membro di una forza armata coinvolta nel conflitto dell’Ituri, per arruolamento militare di bambini al di sotto dei 15 anni. Il Consiglio di sicurezza ha rinviato alla Corte la situazione dei crimini contro l’umanità e crimini di guerra che vengono commessi nel conflitto in corso in Sudan. Lo Statuto della CPI non solo rappresenta un astratto codice dei crimini contro l’umanità e crimini di guerra ma, dopo la sua adozione, esso è divenuto concretamente applicabile. Ed è la prima volta che un tribunale penale internazionale persegue un sospettato di arruolamento di bambini in un esercito. Appare dunque attuale una raccolta di commenti alle norme di questo Satuto. È quanto hanno fatto F. Lattanzi, consigliere giuridico della delegazione italiana presso la Conferenza di Roma del 1998 e del successivo Comitato preparatorio della Corte e W. A. Schabas, consigliere giuridico ONG negli stessi fora, curando i due volumi degli “Essays on the Rome Statute of the International Criminal Court”. In tali volumi troverete il risultato di una ricerca condotta da studiosi di varie istituzioni scientifiche del mondo sui più rilevanti argomenti di cui si occupi lo Statuto di Roma. È noto che la CPI svolge la propria attività secondo il principio di complementarità. Ciò significa che, nel rispetto della sovranità statale, essa può perseguire i sospetti dei crimini contemplati dallo Statuto soltanto se gli Stati li lasciano impuniti. E l’avvio recente della sua concreta attività dimostra che la comunità internazionale non è più disponibile a tollerare l’indifferenza alla sofferenza delle vittime di tali crimini. I due volumi rappresentano il risultato di una ricerca condotta da due università italiane, “Università di Teramo” e “Università di Roma Tre” e finanziata dalle stesse istituzioni.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore