Si può ancora parlare di una teoria del genere letterario che abbia validità normativa, che costituisca un termine di confronto cui adeguarsi od opporsi più o meno apertamente e polemicamente - nel corso del Novecento? E se sì, che ruolo vi ebbero gli scrittori e le scrittrici del XX secolo, soprattutto in rapporto alla narrativa? Proponendo di unire nella prassi analitica relativa ai generi letterari i portati più significativi del dibattito interno al pensiero e alla cultura delle donne, l'autrice interpreta i lavori di autori quali Bontempelli, Cialente, Banti, de Céspedes, La Capria, Ballestra, Campo, Santacroce, tentando di individuare genealogie singolari, piuttosto che tradizioni universali.)
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