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Un esempio di pensiero nichilista contemporaneo. Lettura critica del libro di Umberto Galimberti «Psiche e techne» - Massimo Bontempelli - copertina
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Un esempio di pensiero nichilista contemporaneo. Lettura critica del libro di Umberto Galimberti «Psiche e techne» - Massimo Bontempelli - copertina

Descrizione


Il nichilismo di cui è impregnato l'orizzonte nel quale siamo immersi viene criticato al suo alto livello di espressione, quello tematizzato dal dispositivo teorico di U. Galimberti. C'è un nichilistico filo teoretico che unisce Heidegger, Galimberti e Severino: l'oscuramento del capitalismo nello scenario della tecnica. Come Heidegger, Galimberti presenta lo sviluppo della tecnica planetaria mosso esclusivamente da una sua intrinseca spinta all'autopotenziamento ininterrotto. Come Severino, egli si raffigura un capitalismo che, avendo nella tecnica la condizione indispensabile per raggiungere il proprio fine, tende a subordinarlo al potenziamento della tecnica, e tende quindi a perdere, con esso, la propria specifica natura. Severino, infatti, parla dell'attuale sistema mondiale come di un modo di produzione scientifico-tecnologico, più che capitalistico. Per Galimberti non c'è dunque varco pensabile nell'orizzonte dell'epoca presente, ed offre solo una filosofia (teoreticamente povera) dell'impotenza che adatta il pensiero al tempo storico (ecco il suo nichilismo). Ma il sistema capitalistico tecnicizzato non è la fine della storia. Occorre mettersi in cammino verso la realtà.
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Dettagli

2020
7 ottobre 2020
Libro universitario
112 p., Brossura
9788875882617

Conosci l'autore

Massimo Bontempelli

1878, Como

Massimo Bontempelli è stato uno scrittore italiano. Dopo incerti esordi carducciani, e dopo un effimero accostamento al futurismo, in numerosi saggi (raccolti poi, in gran parte, nel volume L’avventura novecentista, 1938) e dalle colonne della rivista in lingua francese «900» (da lui fondata, con Curzio Malaparte, nel 1926), B. si fece promotore del novecentismo, movimento che, fra gli anni Venti e gli anni Quaranta, contribuì al rinnovamento della nostra cultura. B. teorizzò, e praticò, una sorta di neoclassicismo, ch’egli definì «realismo magico»: un’arte capace di estrarre, attraverso il gioco dell’intelligenza e dell’ironia, il dato fantastico e irreale dalle vicende quotidiane. Al «realismo...

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