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Kadaré, la più interessante voce poetica a livello mondiale, si misura con Eschilo, il massimo autore greco di tragedie dell'antichità classica. La fonte principale della tragedia eschilea è la vita di ogni giorno, quella intervallata da feste e lutti, nozze e riti funebri, vita e morte: aspetti che hanno costruito le radici culturali dei popoli balcanici, e che hanno portato alla scoperta di innumerevoli idee innovatrici, fra le quali quella del diritto. Kadaré con quest'opera vuole dimostrare che dalla tragedia eschilea si può trarre un grande insegnamento, valido a tutt'oggi: giustizia e diritto sono due categorie differenti. La prima è inviolabile, indivisibile, immobile, la seconda no. In breve, l'eccessiva difesa del proprio diritto può provocare grandi ingiustizie. Kadaré avvolge il lettore in una serie di interrogativi sulla tragedia di Eschilo, per fornirci una possibile chiave di lettura delle sue opere, ma fornisce anche un utile strumento per comprendere le radici profonde della politica dei nostri tempi.
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