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Avevo deciso di leggere questo libro di Biale per viaggiare lungo un percorso che traccia punti significativi. Ho indugiato sulla parte relativa a re David quindi sono passato alla lettera sulla santità. Il volume, di ben 400 pagine, è stata una piacevole scoperta anche se ho impiegato del tempo per leggerlo tutto. Se si vuole conoscere l’ebraismo è ideale. Lo consiglio.
Separato dagli altri, per scelta o per coercizione, l'ebreo ha spesso costituito un grande mistero agli occhi dei suoi vicini. Misteriosi i suoi riti, misterioso il suo stile di vita che ha generato miti e pregiudizi anche riguardo alla sfera sessuale. Totale ascetismo o piena e gioiosa gratificazione del desiderio sessuale? Tra questi due estremi si è evoluta la storia dell'erotismo nel mondo ebraico. Ma in mezzo c'è una lunga vicenda di gioia e di lacrime, di sudore e di sangue (sia in senso metaforico che letterale). David Biale, docente di storia ebraica all'Università della California, ci guida con maestria in questo cammino che parte dalla Bibbia e arriva fino ai giorni nostri, passando dal re David a Woody Allen, dalla Lettera sulla santità al Lamento di Portnoy. E fra tante voci maschili, dapprima nascosta e flebile, poi sempre più forte e determinante, la voce delle donne. Opera divulgativa ma scientificamente documentata, il libro di Biale ci conduce in questo viaggio affascinante che riserva non poche sorprese sia al lettore comune che allo studioso. Se prendiamo in considerazione la Bibbia ebraica, certamente è chiaro come la dimensione erotico-sessuale sia stata perfettamente integrata nella sua Weltanschauung, del tutto libera da visioni pessimistiche e negative del sesso e della corporeità, mentre non trova posto in essa alcuna forma di sessuofobia, grazie ad un’antropologia profondamente ancorata alla dottrina della creazione compiuta da Dio, in cui tutto è “molto buono”. “Nell’ebraismo il rapporto sessuale è considerato generalmente come il segno del vincolo che assicura l’unione di due persone per tutta la vita nel reciproco sostegno, nel piacere, nella procreazione e nell’educazione dei figli. Non c’è nell’ebraismo l’ossessionante concetto che i rapporti sessuali siano, in qualche modo peccaminosi. Il corpo umano non è stato né divinizzato né rinnegato. (…) Il fatto che la pratica del sesso sia accompagnata da intenso piacere è, per il credente, un’ulteriore prova della bontà di Dio”.
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