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In due interviste si discorre di Popper, Gadamer,Heidegger,Kant,Russel,Lakatos,Kung, Scheleiermacher, Buhler,Habermas,Vattimo,e tanti altri. Per Gadamer l'esperienza autentica è negativa, la contraddizione di quanto ci aspettavamo, dialettica (Hegel), per Popper la ricerca è un processo di scoperta della verità, in ultima analisi, del criterio di verità (che il processo sia un criterio è per Albert un enigma), anzi di indizi della verità e della possibilità della prova. Gadamer assume la concezione aristotelica di metodo: l'oggetto determina il metodo; nella teologia esistono due principi : architettonico (nel mistero della Rivelazione) e ermeneutico (la prospettiva razionale o filosofica). Nell'ultimo dialogo viene interrogato Antiseri sulla tematica del razionalismo critico come apertura alla fede , ove si affrontano più temi: la fede, la scienza e l'ermemeutica di Gadamer, nella teoria dei limiti della ragione, la falsificabilità delle teorie scientifiche,la razionalità delle teorie filosofiche. Gadamer per Antiseri è per la storicizzazione dell'a-priori kantiano, con la finitezza e storicità dell'uomo, per cui la fede è possibile solo in un universo di contingenza. Nell'ermeneutica che per Gadamer non è una tecnica, ma un metodo. La problematica dell'individualismo metodologico pone in campo tre problemi: l'ontologico, il metodologico e il politico. Siamo per Antiseri al razionalismo della contingenza o al contingentismo razionale, dove la scelta di coscienza rimane alfine inevitabile. Così la "Legge di Hume" diventa la base logica della libertà di coscienza, perchè l'uomo "rimane un mendicante di senso", nella consapevolezza del nichilismo (inteso come inconsistenza della teoria delle grandi risposte nonchè degli assoluti terrestri) qui si riapre lo spazio della fede. Paradossalmente, il questa prospettiva, il nichilismo viene a configurarsi "come una spia a servizio dell'Altissimo. Oltre a essere presupposto della tolleranza e quindi della democrazia".
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