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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2009
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Fa bene Englert a elogiare Dan Craig per il magnifico ritratto di Randolph che fuma la pipa, emulo di Sherlock Holmes, perché con una copertina così si catturano lettori a iosa. Infatti il protagonista e detective è un cane, un labrador nero, un mutante che ha imparato a leggere e pensare meglio della controparte umana e che sa guidare con perspicacia il padrone sui luoghi del delitto per fargli scoprire l’assassino. Si dice che un detective deve avere fiuto; chi meglio di un cane il cui olfatto è 100mila volte più sensibile di quello umano? Il bello di questo noir è che l’autore si diverte a farsi beffe delle manie del mondo contemporaneo, a cominciare dalle sedute spiritiche e dai cacciatori di fenomeni para-normali, comici come in Ghostbusters: “gli oggetti possono recare con sé un notevole carico psichico e infestare il luogo dove vengono collocati”. Per non parlare delle cure maniacali che in USA si dedicano agli animali: Randolph frequenta il Pooch-Palace Canine Pool ed è pure iscritto (con suo gran chagrin!) a un corso di yoga per cani. Come comunicare col padrone? Con fenomeni para-normali, gli scrive messaggi sul tavolo di cucina con i biscotti alpha-bits (suona proprio come alfabeto!). C’è di più: vuoi il cane, vuoi il padrone, sono due letterati, amanti di Dante e di numerosi altri celebri autori. Pure poliedrico è il nostro Randolph: riesce anche a comunicare con altri animali, incluso un bradipo del Guatemala (appollaiato su un albero a casa del magnate Jackson) che gli passa importanti informazioni su potenziali assassini del famoso scrittore Lyell Overton (con l’aggiunta di una “e” suona “sopra le righe”, suggestione?) Minskoff-Hardy. I personaggi ruotano tutti attorno a Central Park (dove se no, se vivi a N. Y.?) e Englert semina humour a piene mani lungo tutto il percorso narrativo, quasi incurante della trama e di dove andare a parare. Invece lo sa benissimo e l’epifania si rivela nella sua genialità nel capitolo finale. Da centellinare.
Libro leggero e veramente godibile, si legge bene, geniale il mondo e le persone dal punto di vista del cane.
Lettura piacevole e scorrevole, mi ha appassionato e incuriosito allo stesso tempo.
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