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Il libro di Gatti non è solo un insieme di aneddoti scarni e freddi. L’autore sceglie di raccontare la storia sotto forma di romanzo, un romanzo con tinte gialle che mantiene altissime la tensione e la suspense lungo tutta l’opera. La ricchezza di dettagli, dall’abbigliamento ai profumi ai colori, non appesantisce il contenuto, ma aiuta il lettore a immedesimarsi nella persona di Pace, a vivere in prima persona le avventure, anche le più disgustose e crudeli. Sì, perché “Educazione americana” è un libro senza filtri, impegnato a fornire una verità che, per essere attendibile in mancanza di prove, non può essere edulcorata. Proprio per queste ragioni, “Educazione americana” lascia il lettore con l’amaro in bocca. Ma non senza soddisfazione. Quella che deriva dal leggere una grande inchiesta giornalistica, che fa comprendere come “il valore della conoscenza, del fatto che più persone vengano a sapere ciò che può essere interessante per loro”, sia incalcolabile dal punto di vista economico.
Un romanzo, così l'autore può mischiare fatti realmente accaduti e fantasia.
le ultime pagine - con un racconto NON reale, una fantasia romanzesca - sono inopportune, secondo me; trovo tolgano valore a un libro che racconta vicende reali, segreti, importanti e interessanti; avrei preferito uno stile di scrittura più asciutto, senza divagazioni sulla 'location' degli incontri tra i 2 e con una chiarezza ancora maggiore su quello che è effettivamente raccontato, a Gatti, da 'Simone Pace'; insomma, l'autore avrebbe potuto pubblicare un libro migliore, più sobrio; comunque nel complesso l'ho trovato decisamente interessante.
Il libro tratta in forma di romanzo alcune teorie recentemente avanzate nella pubblicistica, in ordine a fatti avvenuti in Italia a partire dagli anni '90 del Novecento. L'idea è buona, l'esito un po' meno.