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Edifici per la musica. L'architetto, il musicista, il pubblico dal Seicento a oggi
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Dettagli

1987
376 p., ill.
9788808041128

Voce della critica


scheda di Cresto-Dina, P., L'Indice 1988, n. 4

La ricchezza e la pertinenza del materiale iconografico di cui si avvale questo splendido volume sono tali da catturare fin dall'inizio l'attenzione del lettore. L'immagine è però concepita come commento puntuale al testo. È in quest'ultimo che si rivela, attraverso la storia delle sale da concerto e dei teatri d'opera dal Seicento ad oggi, quella straordinaria reciprocità di influssi che lega storicamente lo stile compositivo e l'architettura, il gusto musicale e l'acustica degli interni. Si tratta, come è evidente, di una serie di relazioni di enorme rilevanza per la storia della musica. Il racconto non risulta privo di una sua drammaticità, se si considera il destino di moltissime tra le grandi sale del passato: ancora nell'Ottocento, prima dell'introduzione di regole edilizie e di precauzioni contro gli incendi, la vita media dei teatri era di appena diciotto anni. La moderna scienza acustica, pur ridimensionando un buon numero di miti acustico-musicali, riconosce il solido istinto musicale che, accanto a principi teorici non sempre fondati, dovette orientare, nei secoli trascorsi, le scelte dei costruttori.

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