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Le edicole sacre di Monza. Silenziose tracce di devozione popolare
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Autore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2011
In commercio dal:
1 aprile 2011
Pagine:
208 p., ill.
EAN:
9788875111540
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Umberto Pessina
15 maggio 2011
SPLENDIDO TESTO D'ARTE POPOLARE. IMMAGINI DI GRANDE VALORE. COMPETENZA NOTEVOLE. DA NON PERDERE Già in epoca romana si conoscevano le edicole sacre. I desideri degli uomini sono sempre stati gli stessi: la pace, la salute, l'assistenza per un lungo viaggio, un buon raccolto nei campi. Notizie di antiche edicole le abbiamo dopo il X sec., ma si può pensare che con la libertà religiosa dei cristiani, sancita con l'Editto di Costantino del 313, abbia avuto inizio anche la costruzione di edicole sacre a protezione dei pellegrini che proprio in quel periodo iniziavano i loro viaggi verso i grandi punti di riferimento della fede. Al pellegrino stanco era cosa gradita incontrare un'edicola dove soffermarsi, riposare, rifocillarsi. Viaggiare a piedi era la forma più semplice ed economica e le edicole erano per questi uomini in cammino importanti segni di riferimento lungo la via.Le edicole sacre esaltavano la devozione popolare in un contesto di valori semplici, arricchiti da sentimenti caritatevoli. Testimonianze sviluppatesi nei secoli, dettavano la vita della nostra gente, le loro fatiche quotidiane, la loro speranza. C'era sempre una mano sensibile che se ne prendeva cura, magari con il semplice gesto di deporvi un fiore o un piccolo lume. Gesti apparentemente di poco conto, ma che rivelano l'attaccamento alla propria terra, storia e cultura; gesti d'amore che valorizzano il percorso di un popolo nel corso della sua vita. Parlare di religiosità popolare può far nascere il dubbio che si tratti di una forma devozionale quasi in contrasto con la Religione Ufficiale perché di questa, nella forma e nei contenuti iper - teologici della Chiesa Cattolica, la gente comune ha poca reale e libera conoscenza. In effetti è proprio questa la ricchezza di un'espressione religiosa autonoma, svincolata da apparati filosofici, calata nella quotidianità, scevra da ogni potere o gerarchia.
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