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Anno edizione: 2005
Anno edizione: 2013
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Come un seme d'edera che trasportato dal vento è germogliato, avvolgendo e sostenendo con i suoi solidi rami il vecchio tronco, Annesa, la figlia d'anima dei Decherchi, ha servito ed amato la famiglia sin da quando era solo un orfanella abbandonata all'angolo della via. E da allora le infinite disgrazie che hanno colpito i Decherchi sono state anche le sue. La giovinezza, la fortuna e la prosperità li hanno da tempo abbandonati, e l'eccitazione delle malelingue di Barunei aumenta all'approssimarsi del giorno in cui i loro poveri beni rimasti verranno messi all'asta. Non si dà pace don Paulu, viaggia da un paese all'altro alla ricerca di creditori, mentre nella sua casa, un tempo gioiosa e ricca, regna ora la disperazione. Esiste qualcuno nella spoglia cameretta al pianterreno che potrebbe salvarli dalla rovina imminente, ma il sadico piacere di vederli dibattere tra i tormenti gli impedisce ogni pietoso salvataggio. Sarà Annessa, nell'allucinato strazio dell'ennesima notte tormentata, a catalizzare la rovina finale ed al tempo stesso la liberazione della famiglia. Perché l'edera non può abbandonare l'albero che abbraccia, sua ragione di vita e di morte. Un romanzo potentissimo, insopportabilmente bello per la sua capacità di trasmettere tanta umana passione e desiderio di redenzione. La penna della Deledda, con il suo stile così evocativo, in cui reale e soprannaturale si mescolano alla perfezione, lo rendono un piccolo gioiello dalla bellezza selvatica.
Uno dei romanzi più crudi ma la tempo stesso più affascinati della produzione deleddiana. Giganteggia su tutti la figura di Annessa la giovane serva della famiglia Decherchi, che pur di salvare i padroni dalla rovina e dal disonore provocati dalla vita gaudente del padroncino Paulu, di cui è innamorata, decide di compiere un gesto disperato quanto inutile quello di uccidere ziu Zua, ricco parente infermo ed avaro che è ospitato dagli stessi Decherchi verso cui non manca mai di dimostrare il proprio disprezzo e rancore. Quando, però, i suoi padroni saranno interrogati e Paulu sospettato di omicidio dopo una fuga sui monti decide su consiglio di prete Virdis di lasciare il paese e andare a Nuoro a servizio per espiare i suoi peccati. Tornerà molti anni dopo e sposerà Paulu ormai invecchiato per tentare ancora una volta di risollevare le sorti di quella famiglia alla quale è indissolubilmente legata. Consigliatissimo
Riscoprire la Deledda dopo tanti anni è stato puro piacere. Pagine cupe, dense di doppiezze, inganni e dialoghi aspri e "sgarbati". Ma anche tanta ironia. Personaggi complessi e combattuti. L'incompiutezza di Paulu, la sfortuna amorosa di Gantine, accettata quasi con rassegnazione, la forza, la durezza e le scelte di Annesa. Belle pagine.
Recensioni
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