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scheda di Enrietti, A., L'Indice 1995, n. 8
Il libro trova il suo asse intorno al concetto di cambiamento tecnologico localizzato, che riguarda solo una determinata tecnica lasciando inalterate le altre, e che è relativo al livello di intensità dei fattori, alla dimensione del processo produttivo, alla formazione della manodopera, alla struttura organizzativa, alla localizzazione regionale. Utilizzando questo concetto come strumento interpretativo, Antonelli compie un approfondito e stimolante processo di rivisitazione dei principali elementi delle diverse teorie dell'innovazione. Una interessante, e operativa, ricaduta di questo itinerario teorico è la possibilità di individuare alcune caratteristiche di un sistema industriale in grado di generare un intenso cambiamento tecnologico e quindi in grado di aumentare la sua competitività internazionale: così, se le capacità innovative dipendono dall'accumulazione di conoscenza localizzata, determinanti sono la disponibilità di manodopera qualificata e istruita, come pure modelli di organizzazione del lavoro che valorizzino l'esperienza, la competenza, la creatività e l'intuizione dei vari soggetti. Inoltre, la velocità di introduzione di innovazioni tecnologiche dipende sia da alti livelli di eterogeneità industriale, sia da forti relazioni cooperative tra le imprese basate su complementarietà, come nei distretti tecnologici. Infine, accanto al processo di introduzione di una innovazione localizzata, fondamentale è la sua capacità di diffusione, che può portare a un cambiamento tecnologico con effetti su tutto il sistema industriale e quindi non più localizzato, ma generico.
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