(Etaples, Artois, 1450 ca - Nérac, Agen, 1537) umanista e teologo francese. Profondamente influenzato, durante un viaggio in Italia, dall’umanesimo e dal platonismo, si fece promotore di nuovi studi aristotelici, più fedeli al filosofo e liberi dalle pastoie della scolastica. Accanto, per altro, ai testi dell’Aristotele morale, diffuse in Francia quelli di Dionigi l’Areopagita e quelli ermetici. Traduttore ed esegeta biblico, pubblicò i Commentarii in epistolas Sancti Pauli (1515), i Commentarii initiatorii in quattuor Evangelia (1521), i Commentarii in epistolas catholicas (1527), nonché una traduzione della Bibbia in volgare (1530). Spirito audace e riformatore, non sposò la riforma luterana, ma predicò il ritorno al puro testo evangelico, e ne respinse le interpretazioni medievali: Meaux, dove L. fu vicario dal 1523, divenne una roccaforte dell’evangelismo. Costretto all’esilio dalla Sorbona, L. si rifugiò a Strasburgo e poi a Nérac (1530), sotto la protezione di Margherita di Navarra.