Pino La Lavatrice ha un atteggiamento chiaro nei confronti della vita: se può, non fa. Anche perché se fa, sbaglia. Non è che non voglia lavorare, infatti ne ha provati tanti di colloqui: dallo chef alla rockstar, dal pompiere al calciatore (solo ambizioni alla portata di tutti, chiaro) ma, invariabilmente, riesce a prodursi in un nuovo disastro e le conversazioni con i potenziali datori di lavoro si trasformano in botta e risposta surreali. E anche tutto ciò che nella vita quotidiana agli altri riesce facile - fare un picnic nel bosco, dare un esame universitario, andare in vacanza... - per Pino è l'anticamera della catastrofe. Sarà sfortuna? Sarà che arriva sempre in ritardo? Sarà che è un dissociato? Quel che è certo è che le sue peripezie e i suoi tentativi di essere messo sotto contratto per una delle multiformi emanazioni della Babbudoiu Corporation sono irresistibili. Come lo sono i rocamboleschi momenti della sua vita privata, dove espone le sue riflessioni, assurde eppure stranamente familiari... Perché, confessiamolo, c'è un po' di Pino in ognuno di noi. La sua meravigliosa inadeguatezza, che è il cardine della sua filosofia, ci fa sentire finalmente a posto con il mondo (a volte in modo un po' allucinato). Le sue risposte da disadattato alle domande anche più semplici ci fanno sentire intelligenti. E al termine di questo suo stralunato diario proveremo persino un po' di tenera complicità... Stai a vedere che alla fine l'unico lavoro che è capace di fare è lo scrittore!)
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