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PREMIO "Opera Prima di Filosofia 2013" indetto dalla Consulta Filosofica Nazionale. La determinazione husserliana dell’intenzionalità come coscienza-di può dirsi pienamente soddisfacente? Non vi sono forse altri aspetti essenziali che tale definizione lascia in ombra? A partire dall’analisi di un folto gruppo di manoscritti inediti di Husserl, questo studio vuole problematizzare la portata della più classica determinazione dell’intenzionalità, mostrando come essa sia inscindibilmente legata a motivi di natura pulsionale, emotiva, affettiva. L’indagine sulla tendenza, la Triebintentionalität, l’affezione, cui Husserl stesso si dedica in misura crescente nella fase della cosiddetta fenomenologia genetica, getta una nuova luce sull’intenzionalità nel suo complesso, che a questo punto non sembra riducibile a mero processo di rappresentazione oggettivante. Qualsiasi atto di rappresentazione è invece mosso da una dynamis originaria, in virtù della quale l’intenzionalità si configura come un rapporto vivente con il mondo.
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