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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Leo Ortolani ci racconta la sua personale odissea nel mondo dell'adozione internazionale. Un libro intimo, in prosa, che in questa nuova edizione presenta 50 pagine di fumetto inedite.
«Si ride, ci si commuove, si riflette. Con la consapevolezza che nessun manuale per genitori potrà mai salvare» - Sette
Nel 2010 Leo Ortolani e la moglie Caterina hanno adottato due bambine colombiane. Com'è stato il processo di adozione internazionale? E ritrovarsi padre da un giorno all'altro? Con ironia e delicatezza, da par suo, Leo racconta quasi in diretta ciò che gli è successo, tramite una ventina di lettere ad amici e parenti, che qualche anno fa sono diventate un libro con alcune illustrazioni a corredo. Da lungo tempo introvabile e fuori catalogo, «Due figlie e altri animali feroci» torna arricchito di cinquanta nuove pagine di fumetto e di una nuova, bellissima copertina. Una storia vera, umana e unica.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Due Figlie e altri animali feroci (Bao Pubblishing, 2019) di Leo Ortolani, è una storia completamente diversa da quelle solite dell’autore in quanto questa volta pescando dalla sua storia personale ci racconta il percorso tortuoso e difficile dell’adozione. «Nel 2001 ci rivolgiamo ai servizi sociali per iniziare il percorso dell’adozione, nel 2002 facciamo i colloqui di gruppo e di coppia, nel 2003 il Tribunale ci giudica idonei all’adozione. Passano tre anni, 2004, 2005 e 2006 senza che succeda niente e nel 2007 decidiamo di tentare di nuovo. Il nostro piano è infallibile! Ci apriamo all’adozione internazionale e puntiamo sull’adottare due fratellini! Due! Non possono dirci di no, dai! Dai, dai, dai». Il libro è un ibrido tra la prosa che predomina questa testimonianza e pagine di fumetto che intercorrono nella narrazione. Lo stile è sempre quello caustico e pungente tipico di Ortolani, che non si tira indietro anche quando affronta un tema così delicato, intimo e importante: «Buongiorno, vorremmo adottare un bambino! Ma certo! Avete già un’idea? Volete vedere qualche modello? Pensavamo a un bambino sano e intelligente, come…la madre. Sì. E bello come la madre. Ma simpatico, co...Madre. Però egocentrico, come il padre. Purtroppo non abbiamo niente del genere! Volete dare un’occhiata al catalogo “abbandonati?” Mi scusi, sa...Ma se sono stati abbandonati, un motivo ci sarà no? Avevate in mente una cifra da spendere? Be’...qualcosa che non costi un’esagerazione, come un orfano di ricco…ma nemmeno una sottomarca, come i bambini del Miserilandia! Quelli gonfi! Avete già curiosato nel cestone delle offerte? Sono bambini leggermente fallati, ma sono i più affettuosi!». Una testimonianza autentica di adozione internazionale, del difficile percorso insieme a sua moglie Caterina, prima di vedersi affidare due tenere bambine colombiane: Johanna e Lucy Maria.
Non è un fumetto. Non è un romanzo. E' un diario di un viaggio. Un viaggio verso il Paese delle future figlie adottive e un viaggio nei pensieri e sentimenti di una coppia adottiva.
Il libro raccoglie il lungo iter, compiuto dall'autore e da sua moglie, per adottare due bambine colombiane. Il lungo processo, l'attesa e i problemi burocratici sono raccontati in modo ironico e originale. Non sono un'amante dei fumetti ma trovo che questi ultimi si sposino perfettamente con il testo in prosa. Libro consigliato!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dal fumetto di Leo Ortolani ci aspettiamo una risata - che arriva, eccome - ma insieme a quell’intruglio di emozioni e difficili verità che i lettori di Rat-man conoscono bene. Stavolta però cari lettori attenzione: in Due figlie ed altri animali feroci, il fumettista ci parla di sé e insieme alla grafica condivide con noi la penna senza tralasciare pensieri scomodi, verità amare e nuove felicità.
Leo Ortolani ci racconta come è diventato genitore grazie all’adozione, proponendo un’esilarante versione di sé e della propria famiglia. Con tante risate, disegni dal tratto inconfondibile e diverse mail ricche di storie, l’autore condivide la propria esperienza per farla comprendere davvero, senza nascondere le difficoltà e la gratitudine del suo essere papà.
«Anni fa quando ho iniziato a volare, avevo paura di precipitare! Adesso, no!
Adesso che andiamo in America Latina a prendere due bambine colombiane, che diventeranno nostre figlie e non sappiamo niente di loro e del loro passato…
e che mi chiedo se ci accetteranno come genitori…
e se saremo in grado di volerci bene… e se sapremo educarle…
adesso non ho più paura, di precipitare!
Adesso ho paura di atterrare!»
Recensione di Valeria Cecchinelli
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
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