Manoscritto autografo di Paolo Ferrari con il testo della commedia 'Due dame' scritta dal commediografo per la compagnia Bellotti Bon n. 1 con Virginia Marini e andata in scena al Teatro Gerbino di Torino nel 1877. Si allega al manoscritto una piccola lettera (cm 10 x 18) autografa firmata in calce da Ferrari con un sonetto dedicato alla Marini. Si legge infatti in apertura 'A Virginia Marini 8 ottobre 83 - Ferrara - Sonetto'. Il manoscritto si compone di 40 cc. (cm 24 x 36,5 ca.) vergate al recto e al verso rilegate in bross. edit. con titolo manoscritto al p. ant. La stesura, piuttosto fitta, testimonia ripensamenti e aggiustamenti successivi: numerose, infatti, le cancellature, le correzioni, le successive aggiunte e le parti intercalate. Si notano inoltre nell'ultimo atto, il terzo, cinque disegni di mano dell'autore che raffigurano il palcoscenico con la disposizione dei personaggi in scena. Si segnalano inoltre alcune annotazioni con grafia differente fatte con lapis blu e rossa. Si tratta di annotazioni da parte di una persona che ha letto il testo in un secondo momento segnando di volta in volta i punti in cui e' arrivato ma sottolineando anche alcuni elementi utili alla messa in scena: ad esempio 'cambiare il tono della recitazione' oppure 'comico' ripetuto piu' volte a margine del testo in particolari punti. Alcune frasi sono sottolineate. Inoltre nella prima pagina la stessa mano scrive 'le correzioni al sig. Viviani da lunedi' 15 copie...'. Si tratta probabilmente di una lettura fatta da chi lesse il manoscritto nell'ottica della realizzazione scenica, forse si tratta proprio di Bellotti Bon capocomico della compagnia che porto' in scena lo spettacolo a Torino. Paolo Ferrari inizio' la sua carriera come imitatore goldoniano, poi viro' verso la commedia a tesi in cui intrecci di norma piuttosto complicati miravano a svelare una morale sociale. Due dame ebbe un buon successo di pubblico ma fu da alcuni criticata per eccessivi rimandi al teatro francese di Dumas, Sardou e Augier. La commedia mette in scena due modelli differenti di donna: Rosalia, dalla vita austera (anche se con una macchia nel proprio passato) dedita solo alle cure domestiche familiari, e la cognata Gilberta, mondana, interessata alle mode e alle apparenze, priva di senso della morale e del pudore. Il personaggio di Rosalia venne interpretato da Virginia Marini, Gilberta da Teresina Boetti, il marchese di Roveralta da Bellotti Bon. Nel componimento autografo di Ferrari dedicato alla Marini, l'attrice e' paragonata ad una statua uscita dallo scalpello di Fidia. Una statua alla quale la donna, con la sua arte, da' 'pensier, sguardo e parola'.
Leggi di più
Leggi di meno