L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’A. ha ampia conoscenza della materia dai grandi Papi Pio IX, Leone XIII, Pio XI, Pio XII sino al 2009. L’argomento si presterebbe ad esposizione lineare di passi dei documenti seguiti da commento; il testo si disperde invece in affermazioni enfatiche e ridondanti, talora contraddittorie: “gli ordinamenti contemporanei del diritto positivo tendono a recepire il diritto naturale” (p.28) (divorzio, procurato aborto, cd eutanasia sarebbero conformi al diritto naturale?); oggi “le legislazioni civili e penali talvolta negano decisamente il primato del diritto naturale” (p.32); la presunta soggettività dei diritti è “il nefasto prodotto della mentalità positivistica, che ha piegato e rinsecchito la società occidentale ed italiana” (p.109). Il positivismo giuridico viene denunciato da Pio XII come proprio degli stati totalitari (p.90), siano essi manifestamente totalitari o mascherati come democrazie. A fronte di frasi ben ponderate (p.85), si citano anche teologi discutibili (p.23, 31, 95). L’A. indica nel Vaticano 2° (pastorale, non dogmatico) l’influsso delle filosofie contemporanee: si spiega quindi il suo fallimento anche sul piano filosofico, essendo esse inficiate di soggettivismo che “nega la possibilità di conoscere l’essere” e sfocia nel nichilismo (p.117). Al Lettore dotato di sensus Fidei non sfugge che il Vaticano 2° sia giustamente criticato da autori come R.Amerio e B.Gherardini, in riviste come Tradizione Cattolica e SìSìNoNo. Per la confusione, così generata all’interno della Chiesa, Paolo VI denuncia “fumo di satana entrato nel Tempio”, e Benedetto XVI richiama alla ermeneutica della continuità, cioè alla Tradizione. L’uomo non è “l’unica creatura che Dio vuole per sé medesimo” (p.84) bensì è chiamato ad amare e servire Dio. Gesù Cristo non ha mai invitato ad un insipido dialogo (p.116), bensì ha confutato farisei e sadducei, parlato con Autorità (Lc 4. 32) ed affermato potentemente Ego sum via veritas vita. Il saggio appare dunque non ben strutturato.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore