L'imminente digitalizzazione integrale del sistema delle comunicazioni rischia di risuscitare la vecchia antinomia tra predizioni apocalittiche e visioni salvifiche nei confronti della nuova fase tecnologica: tanto più che tornano a farsi sentire con insistenza le voci dell'opinione pubblica ostili alla "cattiva maestra TV". Gli interventi raccolti in questo volume travalicano quella sterile antinomia: alcuni di essi cercano piuttosto, con l'esperienza dello psicobiologo e dello psicoterapeuta, di rendere consapevoli i fruitori passivi degli audiovisivi e suggeriscono un modo di confrontarsi con i nuovi media senza che la mente si lasci impigliare né colonizzare da percezioni, immagini e memorie aliene alla storia psichica Giuristi e psicologi esperti delle devianze specialmente minorili ripercorrono poi i temi tradizionali della ricerca sugli effetti" dei media: ne traggono argomenti per sollecitare una regolamentazione in merito, italiana ed europea e una risposta all'interrogativo "che fare?" rispetto alla presunta influenza negativa della televisione. Una risposta che non può essere completa se non tiene d'occhio le trasformazioni che la nuova fase tecnologica porterà nel rapporto tra media e utente, dense di conseguenze rispetto al vissuto sociale del processo comunicativo. Gli autori del volume sono: Alberto Oliverio, psicobiologo; Vittorino Andreoli, psichiatra; Gaetano De Leo e Massimo Termini, esperti di psicologia giuridica; Renato Porro, massmediologo; Luigi Fadiga, presidente del tribunale dei Minori di Roma; Serge Robillard, giurista presso l'European Institute for the Media; Marina D'Amato, sociologa; Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell'età evolutiva; Pierpaolo Donati, sociologo; Fausto Colombo, direttore dell'Osservatorio della comunicazione dell'Università cattolica di Milano; Nicoletta Vittadini, ricercatrice presso lo stesso Osservatorio; Luciano Floridi, epistemologo.
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