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Dettagli

2012
Tascabile
27 dicembre 2012
208 p., Brossura
9788807880728

Descrizione

«Signora di sé stessa la donna non era di certo ancora: lo sarebbe mai?»

Questo romanzo di Sibilla Aleramo fu pubblicato per la prima volta nel 1906. La fortuna immediata del volume, sia in Italia che nei paesi in cui fu tradotto, fece scoprire al mondo un'autrice che avrebbe fornito negli anni altre grandi prove del proprio talento. Una delle principali ragioni del successo del libro fu il suo tema: si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi da noi. Al cuore di questo romanzo ampiamente autobiografico c'è la sua autrice. Come scrive Emilio Cecchi nella postfazione, «con l'Aleramo, non si trattava più di un'autrice, d'una artista soltanto: si trattava anche d'una rivendicatrice della parità femminile, d'una ribelle». A più di un secolo dalla sua prima pubblicazione, questo vibrante ritratto di una donna che lotta per il diritto a vivere con pienezza e libertà la sua vita si conferma una lettura imprescindibile.
Prefazione di Anna Folli, postfazione di Emilio Cecchi.

Valutazioni e recensioni

4,5/5
Recensioni: 4/5
(50)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

La condizione della donna all’inizio del secolo scorso, sottomessa per legge e per cultura al proprio compagno, descritto attraverso il lavoro di cesello della penna elegante e arguta dell’autrice che, attraverso un racconto serrato e a tratti drammatico, privo di dialoghi ad interromperne il filo dei pensieri, narra le sue profonde e sofferte riflessioni. Nasce così un capolavoro senza tempo che ognuno di noi dovrebbe leggere per comprendere, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia sbagliato un rapporto fatto di violenta prevaricazione, quanto sia difficile sfuggirne e quanto ancora oggi troppo spesso a pagare il prezzo più alto siano le donne

Recensioni: 5/5

Un classico, manifesto del femminismo italiano. La protagonista viene raccontata nel suo percorso di crescita - da bambina a moglie e madre - in piena seconda rivoluzione industriale e sociale, in un mondo segnatamente maschilista, con le donne unicamente destinate al possesso dell’uomo e alla procreazione, nell’ambito di famiglie ‘perbene’, all’interno profondamente infelici e conflittuali, ma esteriormente, in pubblico, ‘ipocritamente perfette’, come l’etica e la morale del tempo comandava. Stuprata da giovanetta da quello che poi diventerà marito, padre e padrone, lei tenterà inizialmente in tutti i modi e comunque di accettarlo e amarlo, sostenuta e gratificata anche dal suo impegno letterario in riviste per quel tempo rivoluzionarie, finalizzate alla emancipazione della donna. La nascita dell’ adorato figlio maschio, dopo un primo aborto, sarà per lei un nuovo stimolo per cercare a tutti i costi di tenere insieme la famiglia, sopportando l’infedeltà e la violenza del marito. Alla fine, disperata e tristemente sola, poco o punto sostenuta dal padre e dai fratelli, cercherà di cancellare ed espellere definitivamente dalla sua vita quell’uomo egoista e cattivo, sacrificando il suo amore ricambiato ed appagante di madre per essere la donna libera che è dentro di lei: una libertà da conquistare a qualunque prezzo e con sacrifici inimmaginabili, per il costo affettivo e sociale pagato. Intense, coinvolgenti e profondamente commoventi le ultime pagine del racconto, dove emerge la sofferenza autentica, autobiografica della autrice.

Recensioni: 5/5

Libro che considero importante per molteplici aspetti ma alquanto noioso. Utile per capire, sconsigliato se si cerca il piacere della lettura.

Recensioni: 5/5

Storia dell’anima di una persona in cui l’essere madre e l’essere donna non coincidono. Aleramo riflette sul ruolo della donna nella società del suo tempo, a partire dalle sue esperienze di vita. Lei riesce a toccare il punto più buio del suo essere e attraverso la lettura e la scrittura riesce a rialzarsi, fino a prendere una decisione che le cambierà la vita.