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Libro corposo e importante. Márai sa leggere l'animo umano come pochi altri. Possiede il dono di riuscire a parlare a tutti. Racconta e scopre le persone con rara precisione. Testo notevole.
[Estratto dal Blog] [...]Seduta in una pasticceria di Budapest, Marika intravede il suo ex marito e coglie l’occasione per raccontare ad un’amica la sua storia. L’amore smisurato nei confronti di Peter, su cui un giorno si abbatte la “catastrofe”[...]Un lungo romanzo, suddiviso in quattro monologhi assoluti, narrati dai protagonisti della vicenda, dove non c’è alcuna interferenza da parte dell’interlocutore, che diventa il lettore stesso, che viene, quindi totalmente immerso e coinvolto dall’io narrante nei meandri della storia.[...]ancora una volta Sándor Márai non delude. Leggerlo è doveroso perché fonte inesauribile di riflessioni, anche se non tutte condivisibili. Una storia in quattro atti, quasi una sceneggiatura teatrale, il cui tema principale è l’amore, la vita che si sviluppa nella ricerca spasmodica di felicità e serenità; l’amore che si compie nell’accettazione di quei misteri che l’animo umano cela a chiunque, talvolta anche a sé stesso. Un romanzo di grandi passioni e tradimenti, di personaggi tormentati di cui l’autore ci offre un’eccezionale approfondimento psicologico, ma sarebbe riduttivo limitare solo a questo l’intera opera che, invece, offre molteplici piani di lettura ed enormi temi di approfondimento sociale e culturale, oltre che interiore. Un libro incantevole, dallo stile limpido, brillante, scritto con un registro stilistico di grande eleganza, un lessico forbito e diretto, mai stucchevole o noioso. [...]
Il libro di per sé è molto bello: la storia, i personaggi, i luoghi. Ma si ci perde troppo in digressioni inutili, in alcuni momenti avrei voluto mettere da parte il libro; non l’ho fatto solo perché non sono solita lasciare i libri appesi e preferisco concluderli!
In perfetto stile Marai ma non all’altezza di "Le braci". I monologhi sono quattro, alcuni dei quali noiosi e ripetitivi in certi punti, seppur descritti magistralmente, con la solita straordinaria capacità che contraddistingue Marai di entrare nell’animo umano. Non mi ha catturata e coinvolta come pensavo, parte bene ma poi arranca, era così bella l’idea di una storia e quattro personaggi per raccontarla, poteva essere di più ma non lo è stato. Si nota che gli ultimi due capitoli sono stati aggiunti in seguito ed in momenti diversi.