Questo libro si occupa di un problema centrale nella filosofia politica: il rapporto tra domanda e metodo. Se impostare domande è lo scopo centrale della filosofia, come impostare le domande è una questione di metodo filosofico. Il volume si occupa pertanto di alcune questioni metodologicamente salienti nella filosofia politica moderna e contemporanea. In primo luogo, si esplora la domanda di ricerca quale aspetto centrale di ogni campo del sapere e in particolar modo della filosofia, quale arte del domandare per eccellenza, rintracciando l'orientamento dell'interrogare in filosofia politica e, mettendo in pratica un esercizio meditativo, concentrandosi sulla domanda di ricerca nelle teorie della giustizia. In secondo luogo, viene preso in considerazione il problema dell'ordine politico tra normativismo e realismo metodologico, con particolare attenzione allo statuto metodologico delle discipline che si occupano di politica, prendendo le mosse dalla distinzione tra filosofia politica e scienza politica. In terzo luogo, si esaminano i tratti costitutivi e i principi fondativi filosofici della 'partecipazione politica' del cittadino, a partire innanzitutto da un sintetico ripercorrimento storico dei tòpoi filosofici di quella corrente di pensiero denominata 'filosofia pratica'. In quarto luogo, vengono trattate le caratteristiche del metodo adottato da Ugo Grozio nel “De Jure belli cupacis”, con l'intento di distinguervi in particolare le componenti tradizionali da quelle innovative, nella consapevolezza dei profondi mutamenti culturali e giuridici (si pensi alla fondazione del diritto internazionale moderno) caratterizzanti l'epoca di transizione in cui visse il filosofo olandese. In quinto luogo, si pone in luce adeguata un problema ampiamente sviluppato in filosofia della scienza — quello dell'induzione — con le difficoltà che il dibattito in filosofia politica incontra nel trattare le diverse questioni collegate al tema del relativismo.
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