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scheda di Passoni, R., L'Indice 1990, n. 7
Questa ambiziosa impresa della Utet ha come titolo in subordine: "Dizionario storico-critico di Arte e Antiquariato dall'antichità all'inizio del Novecento. Disegno, Pittura, Scultura, Arti Minori, Arti decorative, Manifatture, Tecniche, Generi, Stili, Legislazione sul patrimonio artistico". Proprio questa complessa articolazione sembrerete renderne meno immediatamente sovrapponibili i quattro volumi al noto "Dizionario delle Arti minori e decorative" di John Fleming e Hugh Honour, pubblicato dalla Penguin Books nel 1977 e reso disponibile in italiano nel 1980 (Feltrinelli, pp. 7731). L'intenzione era, secondo i curatori, quella di mettere a fuoco la "fitte rete di dipendenze e di significati assunti nel corso della storia da innumerevoli voci ed espressioni di origine artigianale, artistica, o più generalmente fabbrile, pragmatica, entro le vicende della civiltà occidentale e mediterranea, dall'antichità all'età moderna" (p. V). Come era lecito attendersi, tuttavia, sono proprio le voci sulle cosiddette arti minori a essere privilegiate, come era d'obbligo per un dizionario di impianto moderno e rivolto soprattutto al mondo che gravita sull'antiquariato. Qualche sorpresa desterà il fatto che i circa quattromila lemmi, distinti in venti categorie di riferimento, siano tutti affidati ai tre curatori: si direbbe quasi una scelta perseguita con ostinazione contro la sempre maggiore parcellizzazione degli specialismi. Si parte da "Abadeh" e si finisce con "Zwischengoldglõser" (e si noti l'utilizzazione dei lemmi nella lezione della lingua originaria); tra le voci antiquariali, compaiono ora Bauhaus, Funzionalismo: lemmi pertinenti al XX secolo (ma attenzione: per Arte povera si dovrà intendere soltanto "un tipo di decorazione di mobili, imitante la lacca orientale, in grande voga nel Settecento"). Attraverso voci come Esportazione (di opere d'arte), Incauto acquisto, Notifica ecc., che costituiscono elementi di novità in simili imprese, anche per il lettore, e grazie a lemmi come "Expertise", o ai più rischiosi Falso, Originale, il lettore tipo (credo che sia stato pensato soprattutto sulla figura dell'antiquario) viene introdotto ai più disparati problemi con un linguaggio semplice e una presentazione abbastanza equilibrata negli argomenti. Talvolta le voci sono insolitamente estese (Miniatura, a cura di L. Grassi, è un piccolo trattato), ma in genere risultano rapide ed efficaci. Tra i pregi dell'opera l'ottimo apparato di riproduzioni, ma le didascalie di accompagnamento sono forse troppo spesso generiche. Diversamente dall'opera di Honour e Fleming, ove la bibliografia di riferimento immediato compariva in calce al lemma, si è scelto qui di offrire voci ragionate sulle singole tecniche e serie di oggetti in fondo al IV volume: in questa sezione saltano purtroppo all'occhio notevoli dimenticanze, in genere per i contributi cospicui più recenti (porcellane, argenti, orologi, la miniatura, ecc.).
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