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recensione di Revelli, M., L'Indice 1990, n. 1
Quello che accomuna FranÞois Furet e Mona Ozouf nella cura di quest'opera è la considerazione della rivoluzione francese come atto di nascita della democrazia moderna (e quindi del moderno lessico politico), oltre alla comune capacità di coniugare dimensione storica e dimensione filosofica, livello dei fatti e livello delle idee. Il "Dizionario" è appunto questo: un attento "repertorio di parole chiave, che attesta il progredire delle ricerche ma soprattutto il nostro orizzonte dei problemi"; una rassegna dei nodi concettuali, dei temi, delle categorie nuove delle forme inedite della politica e della società inaugurate dalla rivoluzione, descritti in brevi saggi critici. È diviso in cinque sezioni: gli "Avvenimenti", considerati non come pulviscolo microstorico ma anche in questo caso per grandi scansioni ("Grande paura", "Stati generali", "Processo al Re", "Terrore", "Scristiatuzzazione", "Vandea", "Elezioni", ecc.); i "Protagonisti", intesi sia come individui (le grandi personalità: Necker e Robespierre, Danton e La Fayette, Sieyès e Marat, Condorcet e Bonaparte, Maria Antonietta e il Re) sia come collettività, gruppo, partito (gli "Arrabbiati" e i "Foglianti", i "Sanculotti" e gli "Emigrati", i "Girondini" e i "Termidoriani"); le "Creazioni e Istituzioni", quelle che illustrano in forma specifica lo spirito della rivoluzione (le "Assemblee rivoluzionarie", il "Comitato di Salute pubblica", la "Religione rivoluzionaria") e quelle che ancora oggi influenzano la nostra vita (il "Suffragio", 1'"Armata", il "Codice civile", il "Dipartimento"); e poi, soprattutto, le "Idee", la parte forse più utile e meglio riuscita dell'opera ("Liberté", "Egalité", "Fraternité", naturalmente, ma anche " Sovranità", "Democrazia", "Diritti dell'uomo", "Repubblica", "Rivoluzione", " Spirito pubblico").
Chiude il volume una sommaria rassegna di "Interpreti e storici", da Blanc a Burke, da Constant a Fichte, Hegel, Kant, De Maistre, Marx, Michelet, Tocqueville...
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