«Noi siam venuti al loco ov'i' t'ho detto / che tu vedrai le genti dolorose / c'hanno perduto il ben de l'intelletto.»
Nei trentaquattro canti dell'«Inferno» Dante racconta l'inizio del suo viaggio ultraterreno, a partire dallo smarrimento nella «selva oscura», dove incontra la sua guida, il poeta Virgilio, giù per i diversi gironi fino all'orrenda visione di Lucifero e alla faticosa risalita «a riveder le stelle». Un itinerario nell'animo umano lungo il quale Dante incontra indimenticabili personaggi (Paolo e Francesca, Farinata, il conte Ugolino, Ulisse...), alle cui tristi vicende guarda con giudizio fermo ma anche con una pietas che è forse il maggior segno del suo profondo immedesimarsi nell'animo umano. Da questo atteggiamento di estrema modernità deriva l'universalità dell'«Inferno», che fa dell'esperienza ultraterrena di Dante un viaggio che può essere di tutti.
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La meraviglia delle meraviglie Dante è Dante
Fiumi, Oceani, Cateratte di inchiostro sono stati consumati per commentare Dante. Per amare ancora di più questo nostro "Padre" bisogna leggere le tre cantiche intere e, non solo...affrontare "Vita Nova". Per avvaicinarsi a Dante bisogna fare una premessa: atto di umiltà totale, quasi una richiesta del diritto di umiltà di povertà di ogni ,orpello che riempieno la nostra vita quotidiana.. Il viaggio che si affronta nella lettura delle tre Cantiche è il viaggio dentro noi stessi. Quante scuse troviamo per andare avanti ogni giorno. Con Dante non abbiamo scuse, il suo narrare è cosi' tagliente e culturalmente oneroso che si ha la sensazione che ogni parola abbia un peso...fisico notevole. Le innumerovoli figure retoriche, le allitterazioni, i paragoni, i sentimenti espressi sono nettare per il nostro cervello. Grazie per averci regalato Vuolsi cosi' colà dove si puote, cio' che si vuole , più non dimandare
da riprendere assolutamente
bella edizione, completata da parafrasi e commenti completi