L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un volume che offre al lettore versi di una delicatezza pudica e quasi ombrosa, nel senso che paiono temere qualsiasi esibita ostentazione di sé: rifuggono da teorizzazioni intellettualistiche, da tortuosità psicologiche, da sperimentazioni linguistiche. Si tratta di una scrittura puramente ed essenzialmente descrittiva, dello stesso nitore che possiamo ritrovare in alcuni acquerelli paesaggistici, anche là dove non è l’ambientazione esterna che prevale, ma l’attenzione al gesto, allo sguardo dell’altro da sé, alla sua parola e al suo silenzio. È appunto il silenzio a dominare l’espressione poetica di Tognoni, nel reiterarsi delle pause che privilegiano il taciuto e il sottinteso. Silenzio, lentezza, colori sfumati, il tempo quasi immobile della campagna: versi orgogliosamente inattuali, nel contenuto come nella forma. Non si intravede in essi alcun interesse per l’impegno politico e la vita sociale, per i miti imperanti della moda, del successo, dell’apparire. Non offrono spazio alla passione, o all’emotività esasperata. Amore e amicizia sono raccontati utilizzando la terminologia degli affetti, circoscritta a un ambito prevalentemente familiare. È forse solo per la cagnetta morta che il poeta osa scoprirsi nell’intimità della sofferenza: «Sono venuto a trovarti, / mio amore, / dove grigia è la terra / e il cipresso che svetta / fa ombra. / Il mattino di giugno / ha il colore dell’erba / e l’insetto / e ogni cosa che vive / parla ancora di te». Distanze, infatti, è il titolo che Tognoni ha scelto per questa sua prima raccolta: il suo è un osservare la realtà non con distacco, ma con la discrezione di chi teme l’irruenza e l’aggressività del possesso, l’imposizione di una prepotenza. I nomi a cui sembra rifarsi la sua poesia sono quelli di una tradizione letteraria novecentesca poco sfruttata (Cardarelli e Valeri, oppure Govoni e Betocchi): voci pressoché dimenticate, ma che un epigono attento e sensibile può e deve saper fruttuosamente recuperare.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore