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Lo avete sentito quel crac? Era il mio cuore. Ho appena terminato la lettura di "I discendenti dell'orologio", urban fantasy della giovane esordiente Eleonora Piancatelli, e - come sarà capitato anche a voi alla fine di un buon libro - sono in una sorta di lutto. La trama avvincente vede la giovane Adel StClaire perdere i genitori e scoprire che avevano una vita segreta; come Adel, i signori StClaire erano infatti Discendenti dell'Orologio, dotati di un dono e, con esso, una responsabilità: conoscere e proteggere i manufatti antichi da chi vuole impossessarsene per cambiare il corso della storia. Adel viene informata sul suo destino in quanto Discendente e preparata a esercitare i suoi poteri, ma poiché qualcuno sta cercando di rubare dei manufatti ereditati dal signor StClaire, finisce sotto l'ala protettiva del signor Lionel Lancaster, un uomo misterioso, ambiguo e affascinante. Lionel è uno dei personaggi più belli mai inventati nella storia della letteratura: risoluto, coraggioso, orgoglioso, muto (a seguito di un trauma subito durante una missione dei Discendenti) e costantemente sull'attenti perché, oltre ad Adel, ha in carico l'adolescente Gilbert Hughes, uno Scriba in grado di cambiare gli eventi del passato. Oltre all'originalità della trama, ho trovato appassionante la descrizione dei personaggi, i cui rapporti si sviluppano pian piano e sui quali l'autrice ha fatto un ottimo lavoro di introspezione; difatti, le loro vite sono costellate da tristezza, lutti, abbandoni, paure, separazioni e voglia di rivalsa. Il pericolo è sempre dietro l'angolo, le lancette ticchettano nel quadrante, l'adrenalina e in continuo saliscendi... questo avvincente romanzo può essere letto solo con trasporto, astenersi lettori sotto l'ombrellone! Se cercate una trama leggera, passate oltre. Spero tanto in un sequel, il potenziale c'è!
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