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La globalizzazione, prodotto specifico del sistema capitalistico della produzione, presenta due versanti, uno positivo, l'altro, negativo. Da un lato, in ciò il primo aspetto, essa uniforma, a livello planetario, i comportamenti umani, dissolvendo le strutture economiche e le sovrastrutture culturali ancorate al passato, realizza, una civitas oeconomica universalis; dall'altro, in ciò il secondo aspetto, viene in considerazione il valore che la anima, vale a dire, il nichilismo. Il proprium di quest'ultimo è di essere la più alta espressione della filosofia dell'antiumanesimo. Considerato che le concentrazioni capitalistiche stanno alla attuale società civile come i feudi alla società d'Ancien Régime, ne segue la vocazione a dar luogo ad un secondo Medio Evo dai contenuti più drammatici in considerazione degli strumenti di controllo e manipolazione della persona umana messi a disposizione dalla scienza. Il giurista, in virtù della sua specifica vocazione, è chiamato sia a predisporre i valori giuridici capaci di corrispondere alla dimensione della società globalizzata, sia ad evidenziare come il nichilismo non abbia una fondazione razionale, come non sia altro che la sovrastruttura ideologica di un sistema economico informato al primato del profitto, alla conseguente relegazione dell'essere umano, nella sua qualità di prestatore di lavoro subordinato e di consumatore, a strumento di conservazione e di accrescimento del profitto stesso. Si tratta, allora, di assoggettare tale sistema a valori etico-giuridici capaci di adattare al tempo presente la filosofia dell'umanesimo, di realizzare, conseguentemente, un degré toujours plus élevé de moralité de lumières et de bien-être.
Alberto Donati è professore ordinario di Diritto privato presso l'Università degli Studi di Perugia.
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