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Anno edizione: 2024
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Nelle Facoltà di giurisprudenza di un tempo i manuali consigliati erano al più uno o due per materia (per esempio Trabucchi e Torrente per diritto privato, Mortati per diritto pubblico, Sandulli per diritto amministrativo): veri e propri classici che di fatto oscuravano le altre iniziative editoriali e su cui studiavano generazioni e generazioni di studenti, sì da formare anche una sorta di idem sentire giuridico. Oggi non è più così per una serie di ragioni che vanno dal moltiplicarsi delle Università e delle cattedre alla naturale propensione dei docenti di personalizzare e solidificare i propri corsi non tramite mere dispense, dalla fine o comunque dal rarefarsi di scuole egemoni all'affermarsi anche in sede di proposte culturali del principio della massima concorrenzialità, dalla tumultuosità e dalla dispersività della legislazione e dalle continue innovazioni giurisprudenziali alla "invasione" di norme europee internazionali. Questi ultimi fattori, tra l'altro, sono anche all'origine di manuali a più mani, un tempo addirittura impensabili, e se talvolta in copertina apparivano due autori, come ad esempio nelle Istituzioni di diritto civile di De Ruggero e Maroi era perché il secondo aveva curato l'aggiornamento, e lo stesso è a dirsi per il famoso Commentario dello Statuto del Regno di Racioppi e Brunelli dato che quest'ultimo, come ebbe a scrivere Luigi Luzzatti, aveva raccolto "le fronde sparse dell'opera del primo". Il nostro Manuale si inserisce appunto in questa tendenza per di più ulteriormente giustificata attese le obiettive difficoltà (come rilevava A. PIZZORUSSO, Sistemi giuridici comparati, Milano, 1995, XII) che la comparazione incontra stante la numerosità dei testi da selezionare e scrutinare, senza dire delle problematiche di inquadramento storico e politico di una pluralità di ordinamenti. Non per nulla numerosi dei testi in materia sono intitolati "Introduzione al diritto comparato": così quelli di Biscaretti di Ruffia e di Bognetti, mentre Lombardi ebbe ad intitolare il suo testo "Premesse al diritto pubblico comparato", oppure si distendono in testi corposissimi: le fondamentali "Lezioni di diritto costituzionale italiano e comparato" di Mortati si articolavano in tre volumi: uno dedicato alle fonti, uno alle garanze costituzionali, uno alle forme di governo.
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