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In Italia non si fanno distinzioni tra ebrei e non ebrei sosteneva Mussolini, tanto e' vero che accolse sul territorio italiano profughi ebrei tedeschi in fuga dalle leggi razziali in Germania. E ancora il Duce, divenuto amico e complice di Hitler, sosteneva che non esistevano sentimenti antisemiti in Italia, nel frattempo la sua stampa cominciava la sua vera e propria campagnia di discriminazione razziale. Era una questione di purezza della razza, ed ecco che vengono emanate le prime leggi razziali anche in Italia. Decreti e divieti e privazioni, l'ebreo non puo' insegnare non puo' studiare non puo' possedere. E poi la creazione di centri di raccolta e segregazione per le razze impure da consegnare agli sgherri del suo socio fino al totale allontanamento della comunita' ebraica dal suolo italiano. La Chiesa tace. Un piccolo saggio interessantissimo soprattutto perche' arricchito dai decreti emessi da Mussolini.
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