I saggi raccolti in questo volume mirano a rispondere a un interrogativo preciso: quali politiche per l'inclusione adottare con lo scopo di promuovere la realizzazione di una nuova società? L'Italia è diventata un paese multiculturale sin dalla fine degli anni Settanta, ma non ha ancora definito con chiarezza se e quali politiche multiculturali intenda assumere. In tale contesto gli scritti di questo volume si propongono di affrontare i nodi teorici e i risvolti operativi delle politiche italiane in materia di migrazione nella prospettiva della clinica transculturale. I saggi analizzano infatti il significato dei concetti fondamentali che sono o dovrebbero essere alla base delle politiche migratorie: il multiculturalismo tra universalismo e relativismo, l'integrazione o l'assimilazione, la multidimensionalità degli interventi (l'aspetto intrapsichico, la dimensione intersoggettiva e quella trans-soggettiva), la percezione del sistema dei diritti da parte delle persone migranti, la loro volontà o il loro rifiuto di integrarsi. La prospettiva etno-psichiatrica ed etno-psicoanalitica guida la lettura di questi processi articolandosi in modo complementare con altre prospettive interpretative, come quella giuridica e quella istituzionale, per tentare di comprendere la complessità delle politiche e dei processi che stiamo attualmente vivendo. Sulla base di queste premesse gli autori del volume mirano a riconsiderare l'organizzazione delle nostre forme di inclusione e di organizzazione dei servizi e a ripensare le modalità dei fondamentali processi di formazione dei funzionari pubblici, degli insegnanti e degli operatori dei servizi. Contributi di Erika Agresti, Patrizia Brunori, Filomena Cillo, Gustavo Gozzi, Nadia Hadjeb, Arezki Hamidi, Danila Indirli, Alessandra Inglese, Carmela Italiano, Susanna Liberatore, Renata Alexandre Lins, Ali Tanveer, Nazzarena Zorzella.
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