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Un dio dell'impudenza
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Descrizione


tela edit. con sovrac. ill. fuori catalogo.
In questo romanzo, Nadolny immagina che i destini degli uomini (anche in un'epoca come la nostra) vengano ancora diretti dagli antichi dei greci. Ecco dunque sul palcoscenico del mondo attuale, ormai dominato dalla tecnica (e quindi dal dio-fabbro Efesto), una ironica rivisitazione della mitologia classica: Giove, per esempio, è in pensione in America e gioca a golf, disinteressandosi di tutto e di tutti, mentre Apollo ha assunto le sembianze di uno scrittore inglese, vive in Grecia e scrive poesie. A cercare di salvare l'umanità dal dominio di Efesto, dall'annullamento determinato dal trionfo della produzione e della scienza (compresa l'atomica), sarà forse il ritorno di Ermes, l'audace "dio della sfrontatezza".
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Dettagli

con sovraccoperta
1996
224 p.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560022059519

Conosci l'autore

(Zehdenick, Baviera, 1942) scrittore tedesco. Storico di formazione, sceneggiatore cinematografico, ha esordito nella narrativa con Biglietto aperto (Netzkarte, 1981), apprezzato romanzo sul tema del viaggio, il cui protagonista torna in Lui o io (Er oder ich, 1999), per attraversare una Germania ormai riunificata. I suoi romanzi filtrano l’esperienza della modernità con ironia e una fitta rete di riferimenti culturali: La scoperta della lentezza (Die Entdeckung der Langsamkeit, 1985) ha per protagonista un esploratore artico dell’800; Selim (1990) narra l’incontro con la realtà tedesca di un giovane immigrato turco dal talento affabulatorio; Un dio dell’impudenza (Ein Gott der Frechheit, 1996) immagina che dopo 2500 anni gli dei dell’Olimpo tornino a visitare la Terra. È anche autore di una...

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