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Nel convegno del novembre 2006 organizzato dall'Università di Milano e dall'associazione Apice, studiosi di varie discipline discussero di storia del libro e della lettura, di filologia e cultura editoriale, di arte e grafica del libro, con relazioni ora raccolte in questo volume. Il centro Apice (acronimo per Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale) fu fondato nel 2002, e da allora ha avuto modo di farsi apprezzare per l'attività di raccolta e di archiviazione di fondi bibliografici e archivistici riferiti alla storia editoriale, libraria e giornalistica del nostro paese. La consultazione del sito on line è sufficiente a documentarne le finalità e a esporne i risultati, che appaiono di significativa rilevanza e tali da offrire strumenti di studio e occasioni di dibattito. Operazione, questa, tanto utile quanto più nel campo dell'editoria, della bibliografia, della comunicazione giornalistica, in cui il sistema digitale mette in crisi la cultura storica e le sue forme di comunicazione con il pubblico colto.
Utile e tempestiva quindi l'iniziativa di Apice, anche perché nasce in una città che è oggi il principale polo dell'editoria e della comunicazione in Italia, oltre che la sede storica di editori e di imprese editoriali che hanno segnato la storia italiana. Restituire interesse pubblico alla ricerca che si misura su un terreno proficuo di risultati, come quello della storia dell'editoria e del libro, può essere una finalità perseguibile anche con iniziative analoghe a questa. Collezioni librarie di qualità e rilevanza, raccolte di periodici, archivi di case editrici e di editori (quali Bompiani e Vanni Scheiwiller), testi e lettere autografe di scrittori italiani del Novecento compongono il ricco e originale patrimonio curato da Apice, che non chiede altro che di essere conservato e incrementato. Operazione, questa, a cui è sensibile l'Università Statale di Milano, appoggiata dalla Fondazione Cariplo, con il concorso della Regione Lombardia.
Nel convegno del 2006 la molteplicità degli scopi a cui fa riferimento l'associazione è stata registrata compiutamente. Una prima parte degli interventi (Roger Chartier, Lodovica Braida, Edoardo Barbieri, Alberto Cadioli) si è focalizzata sul significato delle ricerche di Chartier e sulle sollecitazioni da queste derivanti. Due esercitazioni di critica letteraria e testuale (Giuseppe Frasso, Carla Riccardi) suggeriscono altri percorsi intorno ai testi e alle loro vite intessute delle vite degli autori: cosa sarebbe la poesia di Montale senza quella dimensione psicologica e affettiva esplorata da Riccardi in un saggio che si inoltra nelle pieghe dell'animo come nelle trame intime della scrittura? Segue una sezione con contributi di storici del libro, della censura, della cultura (Patrizia Delpiano, Isotta Piazza, Antonello Negri) e, infine, una che raccoglie interventi (Irene Piazzoni, Ambrogio Borsani, Daniela Guarnori, Roberta Cesana) su editori quali Bompiani, Einaudi, Feltrinelli, interpreti di un mestiere praticato con finezza intellettuale. Dino Carpanetto
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