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Anno edizione: 2017
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Il dramma racconta la storia di Didone, regina di Cartagine, innamorata di Enea. L'eroe troiano è però solo di passaggio in Africa, perché dopo l'incendio della sua città ha il compito di fondarne un'altra più grande e gloriosa: Roma. La Didone abbandonata è un dramma classicista, riconosciuto fra i migliori di Pietro Metastasio. Il poeta preparò personalmente l'allestimento dell'opera musicata da Leonardo Vinci a Roma, nel 1726. Probabilmente la composizione risentì della guida dello stesso Metastasio con il quale Vinci collaborava per la prima volta. I recitativi e gli ariosi, trascurati in genere dagli autori del periodo barocco a favore delle arie, in questa composizione rivestono un'importanza molto maggiore. Nel nostro caso i recitativi sono valorizzati dai cantanti grazie anche alla registrazione che riprende uno spettacolo dal vivo del gennaio 2017. Allo stesso tempo le arie, che in uno studio sarebbero ben preparate, risentono un poco della contingenza della rappresentazione teatrale. Fra i recitativi resi al meglio, quelli del finale del secondo atto, in cui Enea nonostante sia supplicato da Didone rifiuta la regina, e questa poi rifiuta Iarba; e quelli del finale dell'opera, in cui, abbandonata da tutti, Didone soccombe nell'incendio di Cartagine appiccato da Iarba. Per quanto riguarda le arie i cantanti se la cavano dignitosamente. Più in parte degli altri forse è il controtenore Raffaele Pé che ci regala almeno due notevoli interpretazioni: "Son quel fiume che gonfio d'umori" del primo atto e "Chiamami pur così" del secondo. Bella anche "Se ti lagni sventurato del tuo fato" di Selene (antagonista di Didone) cantata dal soprano Gabriella Costa. Nota non positiva in conclusione: il cofanetto è privo del libretto che bisogna scaricarsi dal sito della Dynamic.
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