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Descrizione


"Era una notte buia e tempestosa" quando Björn Larsson aprì per la prima volta l'edizione italiana di Long John Silver: una cupa sera di novembre che, senza che nulla lo lasciasse sospettare, avrebbe segnato l'inizio di un nuovo capitolo avventuroso della sua vita. È con questo autoironico incipit che comincia "Diario di bordo di uno scrittore", la storia a lieto fine di un amore corrisposto con il nostro paese, la sua lingua, la sua cultura, la sua gente, pensato dall'autore come esclusivo omaggio ai lettori italiani. E un amore nato sui libri non può che essere raccontato attraverso i libri, ricostruendone la genesi, le tortuose strade seguite, i vicoli ciechi abbandonati, le idee, le emozioni che hanno dato vita a ogni personaggio e a ogni romanzo. Se "scrivere è un po' come navigare", Larsson invita a entrare nel cantiere navale della scrittura, in quel luogo segreto della mente e dell'anima dove si progetta la chiglia, si immagazzinano i materiali, si innalzano le vele dell'immaginazione, fino a quei lampi felici quando i capitoli sembrano scriversi da soli, la realtà si offre con l'energia simbolica dell'arte o la fantasia arriva a "immaginare il vero". Dalle semplici domande: perché si scrive, come nasce un romanzo, emerge a poco a poco quella più curiosa e personale: come si crea quel legame misterioso tra uno scrittore e i suoi lettori, profondo al punto di poter cambiare la vita dell'uno e a volte anche degli altri?
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Dettagli

2014
14 luglio 2014
160 p.
9788870915167

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AdrianaT.
Recensioni: 1/5
«È sempre difficile per uno scrittore dire qualcosa di intelligente su un suo libro» - Parole (e fatti) di Björn Larsson

Björn Larsson è uno scrittore che, negli anni, ho modicamente apprezzato. Ma si parla dei suoi racconti più corposi; da 'La vera storia del pirata Long John Silver' a 'Il Cerchio celtico' e 'Il porto dei sogni incrociati', ma quando attacca con la retorica dello scrittore felice, di quanto faccia bene il suo mestiere, quanto era bravo a scuola, i premi che ha vinto e i mari che ha audacemente solcato, il tutto viene reso con uno stile tipo temino da liceo; naif per non dire puerile. Quando poi parte con i suoi pistolotti socio-antropologici sul libero arbitro, l'amore universale e l'ecologismo paternalista - come era già successo in 'Bisogno di libertà' - allora vado proprio in acido. Non ho niente contro la felicità e la libertà, ovviamente, ma quando l'entusiasmo manifestato sembra quello dell'orso Yoghi verso il miele, un'onda di patetismo mi assale. Larsson ha scritto questo libricetto per rispondere alle domande dei suoi fan tipo "Come si diventa scrittori?", cosa che, personalmente, non mi salterebbe mai in testa di chiedere a chiunque, e mi è toccato pure scuccarmi l'ampia e aricolata risposta assieme ad altre ovvietà tipo lo spiegone noioso sulla genesi dei suoi racconti, autoincensamenti vari (addirittura fino ad una millantata capacità divinatoria) nonché sbrodolamenti complimentosi sull'Italia e sulle sue case editrici. Ho anche avuto l'impressione che tentasse di convincermi di essere una specie di genio. Decisamente un incauto acquisto, quasi al pari dello strazio di Murakami ne 'Il mestiere dello scrittore' e sono doppiamente scocciata perché ho da poco, avventatamente, comprato anche Nel nome del figlio.

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CocchiSan
Recensioni: 4/5

Libro nato su richiesta di Iperborea come omaggio ai lettori italiani per i 25 anni della casa editrice che si è trasformato in una lettura godibilissima per gli appassionati di Larssnon. Leggendolo ritroviamo raccontata con sincerità la genesi di tutte le sue opere e molti “segreti” del mestiere di scrittore. Ottima lettura anche per chi non ha mai letto suoi libri: una volta finito la prima cosa sarà correre a comprarli!

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Björn Larsson

1953, Jönköping (Svezia)

Docente emerito di Letteratura francese all’Università di Lund, ha pubblicato varie opere di critica filologica e ha tradotto dal danese, dall’inglese e dal francese. Appassionato navigatore sulla sua barca a vela Rustica, a bordo della quale ha scritto La vera storia del pirata Long John Silver, ha esordito nel 1980 con la raccolta di racconti Splitter (Frammenti), ma solo nel 1992 ha raggiunto la fama internazionale con il secondo romanzo, Il Cerchio Celtico, Premio Boccaccio Europa 2000, un thriller ispirato da un suo viaggio nelle acque della Scozia e dell’Inghilterra. Con Il porto dei sogni incrociati, del 1997, si è aggiudicato in Francia il Prix Médicis. Nel 2011 è uscito il suo primo libro giallo: I poeti morti non scrivono gialli,...

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