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Una piacevole copertina bianco crema, per altro molto ben curata, su cui spicca un bell’acquarello autunnale che richiama il titolo, è la prima cosa che colpisce in “Diari di donne in panchina” ancor prima di leggerlo. Un romanzo con meno di cento pagine in cui si susseguono velocemente cinque “disavventure amorose” narrate al femminile in forma di diario dalle protagoniste stesse, cinque donne di “riserva”, sedute sulla loro panchina e sempre pronte ad entrare in campo al primo richiamo. Donne che incontrano cinque uomini; uomini spregevoli a prima vista, inetti, mentitori, falsi al primo sguardo, senza una sana sensibilità, ma tutte, pur rendendosene conto, si lasciano irretire da questi squallidi personaggi, fino a quando le umiliazioni subite le faranno desistere, non senza aver prima vissuto parecchie sofferenze. “Facciamoci del male, che è bello”, parrebbe il loro motto, ma qui, più che la donna, a uscirne in modo assai discutibile sono gli uomini, loro, “i signori dell’universo”. Rispecchiando molte storie di vita reale, il libro pone così in evidenza come, nascosta sotto una pretesa immagine di normalità, a volte, sia la personalità femminile, che quella maschile, nei rapporti con l’altro sesso non è sempre esente da derive irrazionali e incomprensibili, per non dire patologiche. Emerge però, che mentre la donna si muove prevalentemente in modo viscerale e sincero, nell’uomo è più facile riscontrare la premeditazione. Fiorella Carcereri fa scorrere via tutto in modo veloce e piacevole, spingendo il lettore a procedere spedito per sapere come “l’eroina di turno” saprà destreggiarsi nella difficile situazione in cui lei stessa si è ficcata per scelta. Un libro che può essere considerato un momento quasi ironico di evasione, ma che sicuramente offre non pochi spunti di riflessione.
Ho letto “Diari di donne in panchina” in cinque giorni: ho voluto diluirlo nel tempo per creare spazio tra un diario e l’altro, per assaporare le caratteristiche di ciascun testo e poter cogliere senza fretta le differenze tra i personaggi e le situazioni che si trovano a vivere, ciascuna creata con spigliatezza e originalità, tanto che la lettura appassionante ti fa correre veloce verso la conclusione di ogni racconto. Ciò che emerge con prepotenza è una lotta impari tra due mondi: maschile e femminile, lotta in cui la donna è destinata (quasi sempre) a soccombere, perché nel rapporto a due è quella che più si espone, senza difese, quasi fosse una vittima che, per ottenere il riconoscimento e l’amore, deve sacrificarsi. Questo soccombere, tuttavia, non risulta fine a se stesso, ma, accompagnato da una coscienza di sé sempre più chiara, alla fine diventa riscatto: consapevolezza che il male non è certamente la propria ingenuità o il desiderio di essere amata, il male proviene da chi “usa” l’altro( anzi l’altra!) come un semplice mezzo per i propri scopi o per i propri “comodi”, come se “lei” fosse uno strumento e non una persona! Le emozioni, le paure, i bisogni, le illusioni emergono dai diari attraverso un’analisi attenta e precisa. Scritti in forma comprensibile e scorrevole i vari racconti si leggono con piacere , ognuno arriva al proprio finale concluso in se stesso; tutti e cinque rivelano le difficoltà di rapporto tra i due sessi,( oggi sempre più evidenti), pur tra tipologie di individui maschili anche molto diversi tra loro, tutti però accomunati dall’incapacità o non volontà di instaurare rapporti, che possano aggiungere e non togliere significato alla vita!!
Il valore e il pregio del libro di Fiorella Carcereri sta proprio nella capacità dell'autrice di descrivere situazioni imbarazzanti e personaggi scomodi con la massima sincerità e, se serve, con crudezza, senza tanti giri di parole. Inutile negare che molte donne, per fortuna non tutte, sono masochiste. Inutile negare che molti uomini, per fortuna non tutti, sono degli abili mentitori che si riempiono la bocca della parola amore, facendo leva sull'indole sognatrice delle donne, per raggiungere ben altri scopi. Se siete alla ricerca di un libro che racconti storie di amori perfetti, equilibrati, insomma da "Mulino Bianco", questa raccolta di Fiorella Carcereri non fa per voi.
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