Quando nel 1973 due grandi pionieri come Brian Eno e Robert Fripp pubblicarono il loro No Pussyfooting, il primo sussurro del loro sodalizio artistico colse di sorpresa diversi critici e appassionati. Quel tipo di approccio ambient minimalista messo in campo dai due musicisti britannici, risultava all'orecchio come qualcosa di assolutamente nuovo ed innovativo. Oggi, questo connubio tra tastiere e chitarra nell’ambito della sperimentazione elettronica, viene riproposto nella collaborazione tra Sinigaglia (storico componente dei gruppi di ricerca Futuro Antico e Correnti Magnetiche) ed il chitarrista Abate; due generazioni a confronto, i cui sviluppi di ricerca si snodano nel manipolo delle loro diverse concezioni ed esperienze.
La loro musica non ha una struttura pre-definita ma trova la sua ragione ultima nella metamorfosi progressiva e continua del suono. È il frutto di sessioni spontanee in cui predomina la predisposizione verso un procedimento di trance attiva colma di complementari lampi di lucidità. L'atmosfera dominante è quella onirica, del dubbio perenne, ma non dell'inconscio remoto passivo, piuttosto dei sogni lucidi, dei fosfeni e delle visualizzazioni eidetiche della tradizione tibetana. Il risultato è quello di una squisita e consapevole finezza nella scelta delle variabili dei suoni, a volte gelidi ma avvolgenti nel loro calore analogico.
È l'apoteosi di un flusso di coscienza libero, l'affermazione di effetti che possono sconquassare le sinapsi e aprire all'ignoto più profondo. Abate e Sinigaglia mostrano qui temperamenti e inclinazioni affini; uno più tempestoso e riflessivo, l'altro più istintuale e rituale, ma rimane la riuscita sinergia di due affluenti che confluiscono nello stesso argine, di due esploratori viandanti che scalano differenti versanti di una montagna, raggiungendo però la medesima vetta. (Andrea Maria Simoniello)
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