La Risonanza Magnetica (RM) è entrata nella pratica clinica nel 1984 e sono lontani i tempi in cui il tutto era demandato alle sequenze Spin Echo convenzionali T1 e T2 pesate. Di quella esperienza rimane il ricordo di tempi di acquisizioni interminabili e di immagini diagnostiche del solo Sistema Nervoso Centrale, tanto che il Prof. Margulis lanciò, al mondo scientifico, il messaggio che la Risonanza Magnetica avrebbe avuto, come unica indicazione, lo studio dell’encefalo.
A far da eco dissonante a questa convinzione un altro Grande Padre dell’Imaging in Risonanza Magnetica, orgoglio della Nostra Famiglia Radiologica, il Prof Roberto Passariello che, nei Convegni, lanciava a noi, allora giovani, un messaggio inequivocabile: “la Risonanza Magnetica non ha limiti fisici”. A mio modo di vedere, la grande svolta si è verificata con l’avvento delle Sequenze Fast che hanno trasformato l’imaging RM e che hanno costituito un punto di arrivo nell’evoluzione degli Hardware e dei Software nel loro complesso: in particolare la risalita sempre più repentina dei Gradienti e tecnologie di post processing sempre più dedicate hanno creato i presupposti per riformulare tutta la filosofia RM.
Le sequenze veloci hanno consentito l’accorciamento dei tempi di esame, laddove la costruzione di sequenze T2* robuste ma, soprattutto, di un imaging dinamico hanno permesso la realizzazione di tecniche angiografiche sempre più attendibili e di un imaging Body parenchimale che poco discosta, nella sua filosofia, dall’imaging TC dinamico. L’ottimizzazione tecnica dell’imaging RM è molto problematica a causa del fatto che le varie ditte costruttrici di Apparecchiature RM hanno personalizzato le differenti famiglie di sequenze con acronomi ditta - dipendenti; ciò rappresenta un limite, non trascurabile, all’ottimizzazione tecnica generalizzata dell’Imaging di questa metodica. Il nostro sforzo culturale è quindi stato quello di creare i presupposti per un testo teorico - pratico che possa essere una linea guida per l’esecuzione degli esami di Risonanza Magnetica. Seppure sia ineludibile il nostro riferimento alle apparecchiature utilizzate è, tuttavia, di particolare importanza cercare di creare i presupposti per un’ottimizzazione tecnica generale dell’Imaging RM. Il testo fa parte di un trittico culturale Novarese dedicato, in particolare, ai Tecnici di Radiologia Medica che ha visto, nel suo percorso evolutivo, l’ottimizzazione tecnica della Radiologia Convenzionale, della TAC ed, ora, della RM. Un grazie particolare a Gerardo Di Nardo ed a Claudio Bossi che sono stati i Padri indiscussi di tale iniziativa, nella speranza che quanto vi si legge possa essere utile nella pratica lavorativa quotidiana.
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