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scheda di Roccato, P., L'Indice 1990, n. 2
Qual è il senso dell'attività diagnostica del medico? E quale ne è l'utilità? E, soprattutto, quali ne sono i fondamenti epistemologici? È possibile tracciare una storia dell'attività diagnostica? E quali insegnamenti si possono trarre dalla storia delle concezioni dell'attività diagnostica? Sono questi i problemi che il densissimo libretto tratta con rigore. Ogni classificazione diagnostica sancisce, consapevolmente o meno, una precisa concezione degli eventi morbosi che descrive e raggruppa. E ogni modello di malattia sottintende una teoria empiricamente controllabile. Ogni diagnosi, quindi, è una teoria scientifica, e soggiace alle stesse leggi dalla ricerca e delle teorie scientifiche. Mi sia concessa una divagazione. Quando, vent'anni fa, sulla scia di Goffman, Laing, Cooper e Marcuse, in molti, allora giovanotti di belle speranze contestavamo l'attività diagnostica in psichiatria ("la violenza della stigmatizzazione"), certamente non eravamo consapevoli che stavamo confusamente opponendoci non tanto all'attività diagnostica in sé, che è l'indispensabile attività del pensiero discriminativo, quanto alle correzioni dei disturbi psichici e della sofferenza mentale che quel tipo di classificazioni sottintendeva e pretendeva di assolutizzare; ma buttavamo via con l'acqua sporca anche la bacinella, oltre al fatidico bambino. Tornando al libretto: tra le altre cose, esso specifica, fra definizioni e concatenazioni logiche, anche la funzione della sistematizzazione diagnostica, che è soprattutto quella di poter passare, fin tanto che non si giunga alla falsificazione del sistema diagnostico stesso, dal pensiero induttivo a quello deduttivo. Bella e istruttiva l'analisi retrospettiva del percorso di pensiero che condusse a famosi errori diagnostici, e illuminante la ricostruzione storica dell'evoluzione delle concezioni nosologiche. Pratico per la lettura l'aver messo insieme, a fine libro, note e bibliografia, ma laborioso per una revisione bibliografica a posteriori. Grave la mancanza dell'indice analitico.
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