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interessante e forse anche utile, ma un po' troppo sbrigativo e non del tutto appagante e esauriente. da un magnifico psicosintetista come lui (ho seguito alcuni suoi seminari davvero meravigliosi e costruttivi) pretendo di più
l'ho comprato per caso, attratto da quell'idea del cammino che spesso mi ha stuzzicato - dal cammino di santiago alla via francigena. l'autore ci fa viaggiare a piedi, con ritmi e modi ormai dimenticati, e difficoltà che certo il pellegrino medioevale non immaginava. il suo è un pellegrinaggio del tutto personale, ripercorrendo alcune sue esperienze di vita, sulle tracce di san francesco. il libro mi ha regalato tanti spunti di riflessione e mi ha strappato anche qualche sorriso; non è poco. quando sono arrivato all'ultima pagina avrei voluto camminare ancora un po'.
Bellissimo pensiero quello dell'autore: di voler percorrere a piedi i luoghi vicini a casa per conoscere la terra dove i suoi figli abitano. In questo viaggio Andrea ci fa capire perfettamente come tutto sia relativo, come il tempo e lo spazio possono rallentare o accelerare a seconda delle situazioni....e il brano "A proposito del tempo" è da leggere! Buona lettura.
Recensioni
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Scarpe buone e collaudate, uno zaino leggero e la voglia di andare piano, prendendosi tutto il tempo che ci vuole, e anche di più. Non portare anche in cammino l'ansia da performance, infischiarsene delle medie e lasciare che a decidere la meta successiva siano l'intuizione e il piacere del momento. Questi gli ingredienti necessari per compiere un viaggio "di buon passo" alla scoperta di altri luoghi, che siano essi vicini o distanti da casa propria. E Di buon passo è proprio il racconto di un viaggio a piedi: ventidue giornate di cammino lungo un anello che ha come punto di partenza e di arrivo Il Matto, la frazione della provincia di Arezzo dove Andrea Bocconi, lucchese di origine, vive con la famiglia. Un luogo dal nome curioso che si fa singolare destino o coincidenza, dato che, oltre a viaggiare e scrivere, l'autore è di mestiere psicoterapeuta e ha studiato a lungo il simbolismo dei tarocchi. Non è un caso quindi che "Il Matto", arcano del viaggio, accompagni la partenza, che il viaggio duri proprio ventidue giorni, quanti sono gli arcani maggiori, e che altre carte con i loro complessi simbolismi, tappa dopo tappa, scandiscano il "pellegrinaggio" attraverso luoghi della memoria e del cuore. Tra Casentino, Umbria e Romagna, per giungere alle sorgenti dei fiumi madri della nostra civiltà, il Tevere e l'Arno, ripercorrendo per lunghi tratti i luoghi francescani e le tracce di un passato, quello del '200 e del '300, che ancora pervade silenziosamente il nostro presente. Un cammino lungo il corso dei fiumi perché è proprio attorno ad essi che nascono tutte le civiltà: una romanità senza Tevere o un Rinascimento senza Arno non avrebbero potuto essere. E allora ecco che l'autore va alle sorgenti, come gli indiani che vanno a Gangotri, dove nasce il fiume sacro. Dopo le peripezie di Viaggiare e non partire e Il giro del mondo in aspettativa, questa volta Bocconi parte per una passeggiata, o meglio, per un viaggio di conoscenza, nella sua Toscana, a due passi da casa. Perché è proprio dietro casa che si può fare un grande viaggio, dove il velo dell'esotismo cade e si colgono aspetti più sottili. Se si entra in un convento, o si monta la tenda in un bosco che si è visto soltanto di giorno, o ci si ferma a parlare all'alba con la gente che abita in un paesino montano, ci si scopre in grado di capire più cose, di sentire le tracce della storia di cui facciamo parte. Riscoprendo il modo più antico di viaggiare, guidato dalle carte e dalla sapienza degli anziani, l'autore segue sentieri solitari, si trova davanti recinzioni che lo costringono a deviazioni tortuose, attraversa boschi e borghi, dorme in tenda o in rifugi e locande, incontra persone, animali, amici che lo accolgono o vengono a visitarlo nella memoria, consegnandoci alla fine del viaggio una guida insolita e ideale capace di cambiare il nostro senso del tempo e dello spazio.
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