L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Diventa sempre più avvenente con il passare degli anni Sheryl Crow, così come la sua voce si fa più espressiva e comunicativa. L'unica cosa che regredisce disco dopo disco è la sua musica, vittima delle scelte stilistiche che virano sempre più verso il country e che la mantengono si, stella di prima grandezza in madre patria ma ne impoveriscono l'appeal altrove. E così ti trovi difronte un album come questo "deteurs", che potrebbe esser eseguito tutto d'un fiato all'interno di qualsiasi saloon texano, tra cameriere compiacenti e cowboys alticci senza nemmeno prestare granchè attenzione, senza nemmeno accorgerti quando finisce un brano e quando ne inizia un altro. In una confusione di chiacchiericci, risate e ticchettii di tacchi sul legno solo ognitanto parte un applauso disordinato strappato dall'indiscussa classe della cantautrice talmente tangibile, da vincere il disordine generale soprattutto quando chitarra e voce ti propone cose come "lullaby for Wyatt", ultima bellissima traccia, o quando le si spezza la voce in "now that you're gone" , facendoti arrivare un sussulto alla schiena. Fuori dal contesto "lazzo e pistola" però il disco non ha più senso. Nessuna delle canzoni ivi incluse, può strappare l'attenzione audio e video; compito ardito persino per i singoli scelti. "Shine over Babylon" è una versione noiosa di molte cose già sentite nel precedente "wildflowers" , mentre "love is free" di cui è stato anche girato un video molto appropriato, è ben lontana dalla forza di un brano come "if it makes you happy" o dalla struggenza di "run baby run" o ancora dalla piccola gemmina fm rock "my favorite mistake". Per i nostri mercati europei, e soprattutto per quello italiano, questo disco non va al di là quindi, di un prodotto per collezionisti e fans. Ma non so perchè sarei pronto a scommettere che è proprio quello a cui mirava in questa sua fase personale la signora Crow. Questo forse è il disco che voleva fare adesso...anche se lo ascolteranno in pochi...è inevitabile. Buono, ma solo per se stessa!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore