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Edoardo Albinati è uno dei più grandi scrittori di questo tempo. E' uno scrittore vero, uno di quegli scrittori che ti chiedi come abbia fatto a restare vero, dotato com'è di un talento tale, che potrebbe venderti qualunque cosa, solo con l'abbaglio della sua parola. Albinati è sempre un po' più avanti, capisce sempre molto di più di quanto capiamo noi. Una cosa è certa, leggere Albinati fa aumentare le diottrie del nostro cervello.
Ci sarebbero tante cose da dire su questo libro, tanti sono i personaggi, che diventano protagonisti di volta in volta, e tante sono le riflessioni filosofiche, che vengono alternate alle parti descrittive. A me però ha colpito un episodio in particolare: una mattina la giovane sorella del protagonista principale, ragazza fragile e tormentata, si alza presto e va al parco, dove si presta per rapporti sessuali con vari sconosciuti che incontra per strada. L'episodio, esilarante per come viene introdotto e descritto, mi ha fatto pensare che, nella Milano degli anni '80 in cui la storia è ambientata, non c'era traccia di pericoli legati ad AIDS o vaccini killer, ed inoltre in tutto il romanzo non c'è nessun riferimento a crisi economiche o disastri ambientali o problemi climatici. Era insomma una Milano molto più leggera e spensierata dell' attuale, e dire che non sono passati poi così tanti anni da allora, eppure ... In generale la lettura per me è stata impegnativa, a volte faticosa, non per lo stile ma per il contenuto, anche se l'autore è sicuramente uno scrittore di alto livello, con un curriculum lavorativo di primissimo piano