Reinhard Keiser (1674-1739): Der blutige und sterbende Jesus, oratorio per la Passione su libretto di Christian Friedrich Hunold (versione riveduta del 1729) .
Una straordinaria sorpresa barocca: la Passione di Reinhard Keiser.
Der blutige und sterbende Jesus di Reinhard Keiser non è solo il primo oratorio per la passione composto in tedesco, ma anche un contributo di primaria importanza allo sviluppo di questo genere. Ritenuta per molto tempo irrimediabilmente perduta, quest’opera può essere di nuovo ascoltata in questo cofanetto doppio nella versione riveduta del 1729. Questo oratorio consente di apprezzare la elaborata concezione drammatica e musicale di Keiser. Analogamente a quanto avviene nell’oratorio italiano, che iniziò a diffondersi nei primi anni del XVII secolo, questa passione non presenta né il ruolo dell’Evangelista né quello del narratore, un fatto che le conferisce una struttura puramente drammatica. Anche se nel suo adattamento del racconto della Passione di Cristo il librettista di Keiser Christian Friedrich Hunold – meglio conosciuto con lo pseudonimo di Menantes – non cita in maniera letterale nessuno dei quattro Vangeli, fin dai primi versi appare evidente che la sua elaborazione poetica si basa – per la maggior parte – sul Vangelo di Matteo, nella traduzione di Lutero. Come facilmente prevedibile, sia Hunold sia Keiser basarono la loro opera sulle risorse drammatiche del melodramma del loro tempo, basandosi da un lato sui contrasti tra i brevi – e spesso omofonici – cori a cinque voci dei due gruppi di personaggi e dall’altro sui monologhi interiori del protagonisti principali. Il gran numero di arie e di ariosi dai toni molto espressivi e ognuno dotato di un carattere ben definito contribuisce a creare un’opera compatta e perfettamente coesa, che – prendendo le distanze dalla gloriosa tradizione dei cori delle chiese luterano dell’epoca – guarda decisamente verso il futuro. Lo spesso decantato talento di Keiser nell’arte dell’orchestrazione viene messo in grandissima evidenza dagli innovativi, efficaci ed elettrizzanti panneggi sonori sfoggiati di volta in volta dall’orchestra. In questo oratorio si può anche apprezzare la leggendaria capacità di Keiser di delineare uno scenario musicale con una sola voce accompagnata dal basso continuo.
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