Questo libro è fatto di storie: storie dolorose, estreme, di malattia, ma anche toccanti, di aiuto, di relazione. C'è, per prima, la storia umana di uno psicologo che entra in un reparto di oncologia; alla sua, si intrecciano le storie di chi, via via, lo avvicina, gli chiede di essere ascoltato o di ascoltare, prima un po' sospettoso, magari titubante, poi aperto e infine riconoscente. Tra tutte, scorre il filo dell'empatia che scaturisce tra il paziente e l'operatore sanitario alla notizia di una malattia grave, o terminale. Ponendosi dentro l'esperienza del dolore l'autore verifica il tipo di rapporto che lo psicologo o lo psicoterapeuta instaurano con il paziente per affrontare le domande fondamentali che la persona coinvolta - nella sua totalità - dalla malattia si pone, offrendo un chiaro esempio di come la psicologia oncologica, nel suo metodo narrativo, possa essere un aiuto efficace in situazioni patologiche gravi. La testimonianza è profondamente documentata anche sul piano teorico-scientifico, così che questo testo si propone come utile strumento per la formazione stessa degli operatori. Perché, come dice Severino De Pieri nella Presentazione: "Crescere insieme, sano e malato, paziente e operatore, consente di formarsi realmente e di aiutare gli altri, affrontando la più alta sfida che coinvolge l'uomo, quella del significato della sua vita, al di là del dolore e della morte".)
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